La pace parte dal ritiro delle truppe russe. E’ questo che viene richiesto dai manifestanti che giovedì 13 ottobre si sono dati appuntamento davanti all’ambasciata russa per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Il presidio, organizzato da diverse associazioni tra cui Mean (Movimento europeo di azione nonviolenta), Base Italia, LiberiOltre e il Comitato Giovani per l’Ucraina, ha visto la partecipazione di diversi politici tra cui alcuni esponenti del Partito democratico a partire dal leader Enrico Letta, insieme a Laura Boldrini, Luigi Manconi. “Noi partecipiamo a tutte le manifestazioni che vogliono la fine della guerra e la pace e che non siano equidistante. Che dicono con chiarezza che c’è un aggredito che è il popolo ucraino e un aggressore che è la Russia. Noi vogliamo che si arrivi alla fine della guerra e che si arrivi alla pace. Saremo a tutte le manifestazioni che vogliono questo, senza mettere il cappello, ma per rendere più forte l’urlo di pace”ha detto Letta. Presenti anche Emma Bonino +Europa e Carlo Calenda di Azione. “Ci sembrava che la risposta primaria dopo un bombardamento di 81 missili sui civili fosse organizzare questo sit in – spiega Marco Bentivogli, coordinatore nazionale di Base Italia – per ribadire che la pace è l’obiettivo di tutti, chiarendo con forza che c’è un aggredito e un aggressore e che il responsabile si chiama Vladimir Putin”. I firmatari oltre a chiedere il cessate il fuoco e il ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino, chiedono anche di fermare l’escalation nucleare e di riprendere il percorso del disarmo dalle armi atomiche, di riconoscere la piena indipendenza e autonomia dello Stato Ucraino dalla Federazione Russa nei confini riconosciuti dalla comunità internazionale prima del 2014 ed infine di riconoscere la libertà di parola e di obiezione di coscienza ai giovani russi.
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di Angela Nittoli
www.ilfattoquotidiano.it
2022-10-13 20:19:43 ,