Un uomo di 57 anni, Claudio Campiti, ha fatto fuoco durante una riunione di condominio in un bar nel quartiere romano di Fidene, ha ucciso tre donne e ferito gravemente tre persone. Subito dopo Campiti è stato fermato dai carabinieri. La strage è avvenuta durante l’assemblea del consorzio Valleverde, una urbanizzazione nel Reatino, vicino al lago del Turano, che si teneva a Roma perché la maggior parte dei proprietari risiede nella Capitale.
Campiti voleva scappare: nello zaino seimila euro contanti e passaporto
In serata il pm di turno, Giovanni Musarò, ha emesso un decreto di fermo nei confronti dell’uomo contestando il triplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, il triplice tentato omicidio – in riferimento alle persone rimaste ferite – e il porto abusivo di armi. Campiti al momento della sparatoria aveva con sè il passaporto e in uno zaino vestiti e sei mila euro in contanti. Per questo la Procura parla anche di pericolo di fuga.
Campiti aveva con se’ un totale di 170 proiettili e anche un secondo caricatore. A quanto si apprende i colpi esplosi sono stati 7-8, altri sette erano nel caricatore e 155 sono stati trovato addosso a Campiti.
L’arma portata via dal poligono. Al killer era stato negato porto d’armi
L’arma usata per uccidere le tre donne sarebbe stata portata via questa mattina dal poligono di tiro di Tor di Quinto, dove Campiti era iscritto. L’uomo si è armato della pistola e delle munizioni ma, invece di dirigersi sulla linea di tiro, si è allontanato arrivando sul luogo della mattanza. Per questo la procura di Roma ha disposto il sequestro del poligono.
Campiti nel 2020 aveva fatto richiesta alla questura di Rieti del porto d’armi. I carabinieri della stazione del comune di Ascrea, nel reatino dove risiedeva l’uomo, hanno espresso parere sfavorevole dato che a suo carico c’erano denunce proprio con il consorzio di cui lui era membro insieme alle persone che oggi si erano riunite nel gazebo a Fidene. Resta da chiarire chi ha autorizzato la sua iscrizione al poligono e come sia stato possibile che nessuno si è accorto che aveva portato via la pistola.
La testimonianza: “Ha aperto la porta e ha iniziato a sparare”
Una delle persone presenti all’incontro ha descritto a Repubblica quei momenti terribili: “Era la riunione di fine anno del condominio. A un certo momento quest’uomo, uno dei condomini di nome Claudio Campiti, è entrato, ha caricato la pistola e ha iniziato a sparare”.
La strage all’assemblea del consorzio Valleverde, tra Rocca Sinibalda e Ascrea
Il condominio i cui soci erano riuniti è il consorzio Valleverde, una urbanizzazione collocata in un’area turistica residenziale che si estende per circa 25 ettari tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti, sul costone di una collina che domina il lago del Turano. Il Consorzio nasce negli anni ’70 a seguito di un piano di lottizzazione approvato dai due comuni. Si occupa della gestione e manutenzione ordinaria delle strade, della rete fognaria, dell’illuminazione, dei servizi e delle zone a verde. La riunione di fine anno si teneva a Roma perché buona parte dei soci del consorzio abitano nella Capitale.
Sparatoria Fidene, la testimonianza: “Ha aperto la porta e ha cominciato a sparare”
Il movente: una lite per motivi condominiali
Il movente che ha fatto aprire il fuoco a Campiti sarebbe una lite per ragioni legate al consorzio, contro cui l’uomo nutriva da tempo un radicato odio, tanto che sulla sua abitazione, un rudere non finito, campeggia uno striscione con la scritta “Consorzio Raus”. Dopo l’inizio della riunione, all’improvviso è scoppiata una discussione tra l’uomo, ora in stato di fermo, e tre donne. Non c’è stato nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, che Campiti ha tirato fuori una pistola e ha fatto fuoco.
La sparatoria nel bar “Il posto giusto” di Fidene
La tragedia si è consumata in una sala di fianco al bar “Il posto giusto” che si trova in via Monte Giberto 21 a Fidene, affittata per la riunione. Le prime chiamate ai carabinieri sono arrivate alle 9.33 e riferivano che un uomo aveva aperto il fuoco. Campiti è stato poi disarmato da un impiegato del settore del turismo che ha raccontato: “Gli sono saltato addosso prima che uccidesse ancora”
L’uomo aveva già minacciato i condomini
“L’uomo era conosciuto da tutti, era un consorziato e in passato aveva fatto minacce verbali a tutti noi”, dice una consorziata presente alla riunione. “Ha sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio – ha aggiunto la testimone -. L’arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire carponi dalla sala”, afferma la donna ancora sotto shock. Un’altra testimone racconta: “E’ entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti e ha cominciato a sparare”.
Nel profilo Facebook di Campiti simboli legati al nazifascismo
Una medaglia con un fascio littorio e il motto fascista ‘Molti nemici molto onore’, ‘soldatinì con le fattezze di Hitler e Mussolini, assieme a decine di foto di quelle che sembrano gite domenicali a Roma, a Villa Adriana di Tivoli tra gli altri.
Ci sono tre feriti gravi ricoverati in codice rosso
Sono tre i feriti gravi a causa della sparatoria e ricoverati in codice rosso. Una di loro, una donna, è arrivata al Sant’Andrea in condizioni generali gravissime. La donna è stata operata d’urgenza: l’intervento è terminato alle 13.45 e la paziente è stata trasferita in rianimazione con prognosi riservata.
Alcuni presenti colpiti da malore
In molti hanno assistito all’accaduto senza poter intervenire. Alcuni di loro hanno accusato un malore. Tante le segnalazioni arrivate al 112, soprattutto da chi ha visto con i propri occhi la sparatoria.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-12-11 22:29:30 ,roma.repubblica.it