Rosario D’Onofrio, l’ex capo della Procura nazionale arbitrale dell’Aia, è stato condannato a 5 anni e otto mesi di carcere. Era stato arrestato il 10 novembre 2022 con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
La sentenza è stata pronunciata dalla gup di Milano Lidia Castellucci. Il pm Rosario Ferracane, titolare dell’inchiesta del Gico della GdF, aveva chiesto 8 anni di carcere al termine della requisitoria durata tre udienze del giudizio abbreviato scelto da D’Onofrio e altri 41 imputati.
Davanti al gup Lidia Castellucci sono finiti in 57, di cui una quarantina ha scelto il rito abbreviato, come D’Onofrio, anche lui accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. L’ex ufficiale dell’esercito, tra l’altro, era già stato arrestato in flagranza nel maggio 2020 per aver trasportato 44 chili di marijuana e poi condannato a 2 anni e 8 mesi.
Secondo la ricostruzione, riportata nel provvedimento del gip eseguito nel novembre 2022, D’Onofrio, durante il periodo del lockdown di 4 anni fa, avrebbe anche indossato la divisa per circolare senza problemi e la droga o gli incassi dello spaccio a cittadini cinesi, affinché li trasferissero illegalmente in Spagna.
D’Onofrio quando fu nuovamente arrestato, era ancora procuratore dell’Aia (aveva partecipato alle riunioni con i permessi dei giudici, quando era ai domiciliari dopo il primo arresto), aveva scatenato molte polemiche all’epoca. E la stessa Dda milanese aveva trasmesso gli atti alla Figc.