Rublo digitale, come funziona il progetto della Russia | Wired Italia

Gli utenti selezionati possono quindi già creare portafogli digitali, effettuare trasferimenti peer-to-peer, eseguire pagamenti automatici e acquisti con codice Qr. Questa fase, secondo le dichiarazioni della Banca centrale russa, dovrebbe terminare entro la fine del 2023, a quel punto altre 19 banche potrebbero entrare nel circuito e la piattaforma verrà aperta anche ai pagamenti transfrontalieri. Per ora, le autorità hanno assicurato che l’uso del rublo sarà gratuito, fino al 2025, e completamente volontario.

Spie al timone

Tuttavia, secondo le dichiarazioni rilasciate a France24 da Mikkel Morch, ideatore del fondo d’investimento focalizzato sulle criptovalute Ark36, Mosca potrebbe fare forti pressioni sulla gente, ma soprattutto sulle imprese, per adottare il rublo digitale. Infatti, spiega Morch, una sua adozione su larga scala darebbe un controllo immenso sui russi al Cremlino, diventando lo “strumento di controllo sociale definitivo”.

Questo non solo perché consentirebbe al governo di poter congelare beni con un semplice clic, ma perché l’intera infrastruttura del rublo digitale è gestita e supervisionata dall’Fsb, il servizio di sicurezza russo erede del famigerato Kgb. Così, l’apparato di controllo del Cremlino avrebbe anche accesso immediato e incondizionato a ogni transazione finanziaria delle persone, con anche il potere di decidere quali transazioni autorizzare e quali no.

Opzione che non è stata tenuta nascosta dal regime russo, anzi, è stata letteralmente pubblicizzata da un deputato, riporta ancora France24. Il signor Anatoly Aksakov ha infatti spiegato come, per esempio, sarà possibile caricare i portafogli digitali dei minori decidendo per quali prodotti potrà essere usato il denaro, bloccandoli invece per tutte le transazioni indesiderate. Quindi se si ricevono i soldi per la merenda non si potranno risparmiare per comprare le figurine. “Per quanto grande sia il desiderio dell’utente di spenderli per altri scopi, sarà impossibile farlo”, sono state le parole decisamente inquietanti di Aksakov.