di Viola Rita
Il Cern – l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare – ha condannato l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia e ha sospeso lo status di osservatore della Federazione russa. Il grande centro di ricerca di fisica delle particelle rende inoltre noto che non si impegnerà in nuove collaborazioni con la Russia e con le sue istituzioni. L’annuncio è arrivato subito dopo l’espressione di solidarietà, da parte dell’ente, verso l’Ucraina, che è un suo stato membro associato. La comunicazione è pubblicato sulla pagina ufficiale del Cern. Questo episodio è un altro esempio di come il conflitto russo-ucraino possa avere ricadute importanti sulla scienza e sulla ricerca, non solo a livello locale, ma in ambito internazionale.
Cos’ha detto il Cern
“I 23 stati membri del Cern condannano con la massima fermezza l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Federazione russa”, si legge nella nota ufficiale. L’ente si atterrà e adotterà tutte le sanzioni internazionali applicabili. Il Consiglio ha adottato le seguenti misure: la promozione di iniziative per sostenere le operazioni degli scienziati e del personale ucraino che lavora nell’ambito della fisica delle alte energie, la “sospensione dello status di Osservatore della Federazione russa fino a nuovo ordine” e inoltre ha deciso “di non impegnarsi in nuove collaborazioni con la Federazione e le sue istituzioni fino a nuovo ordine”.
In generale lo status di osservatore viene concesso a entità (fra cui anche stati) per prendere parte alle attività di un’organizzazione cui non appartengono ancora. Attualmente, oltre alla Russia gli altri paesi osservatori del Cern sono Giappone e Stati Uniti – insieme all’Unione europea, l’Unesco e Istituto unito per la ricerca nucleare (Jinr), gestito da 18 stati membri.
Il supporto del Cern all’Ucraina
Già dal 24 febbraio, giorno in cui è iniziata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Il Cern si è attivato per sostenere collaboratori e operatori ucraini dipendenti o associati, insieme alle loro famiglie. Il centro di ricerca ha contattato i membri ucraini dello staff per fornire assistenza materiale e psicologica.
L’ente ha dato il via e ha preso parte a una raccolta di fondi che vengono inviati direttamente all’Ufficio della Croce rossa internazionale ucraina, per un aiuto a livello clinico e psicologico e per la distribuzione di cibo e di altri beni essenziali. A questo sostegno si aggiungono le donazioni individuali del personale del Cern. L’elenco delle iniziative è consultabile sulla pagina web dedicata e su una pagina in cui sono riportati tutti i canali di supporto previsti e i contatti a cui rivolgersi.
Un altro esempio: cosa succede sulla Iss
La ricerca nell’ambito della fisica nucleare e delle particelle non è l’unico settore scientifico a soffrire della crisi in atto. Lo scorso 3 marzo, l’Agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato su Twitter che ha cancellato gli esperimenti scientifici congiunti con la Germania che dovevano essere svolti sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), che verranno condotti in maniera separata.
Attualmente sulla Iss le operazioni e la collaborazione proseguono e sono stati confermati anche i prossimi cambi di equipaggio: il 18 marzo è previsto l’arrivo di una Soyuz (veicolo spaziale russo) con 3 cosmonauti, mentre il 30 rientreranno sulla Terra 2 russi e l’americano Vande Hei.
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www.wired.it
2022-03-14 18:00:00