E’ salito oltre il 2,2% il rendimento dei Btp italiani a 10 anni, segnando un nuovo massimo dal gennaio del 2019. Il movimento al rialzo dei rendimenti dei bond coinvolge tutta la zona euro. Un bund tedesco rende a sua volta 12 punti base in più a 0,70%. Il differenziale di rendimento (spread) rimane pertanto sostanzialmente invariato intorno ai 152 punti. Un decennale spagnolo paga l’1,56%, lo 0,12% in più di ieri. L’equivalente francese l’1,12% (+ 12 punti base). Questa mattina il Tesoro italiano ha collocato cinque miliardi del nuovo Bot a sei mesi Settembre 2022, con un rendimento medio stabile a -0,488% (-0,484% nell’asta di un mese fa). La domanda è stata 1,47 volte l’offerta, totalizzando 7,37 miliardi di euro.
Vanno bene i listini azionari che a livello globale hanno recuperato quasi il 10% dai minimi toccati durante le prime fasi del conflitto ucraino. A spingere l’azionario sono le promesse per un buon esito dei colloqui diplomatici tra Ucraina e Russia. I prezzi dei bond viceversa scendono (e quindi salgono i rendimenti che sono fissi in valore assoluto ma espressi come percentuale del valore del titolo) anche in vista delle prossime mosse restrittive delle banche centrali. Significa che i tassi di interesse ufficiali saliranno, trascinando con se i rendimenti di tutti i prodotti obbligazionari. Pertanto titoli attualmente in circolazione perdono valore per allinearsi al nuovo scenario su cui incidono anche le prospettive di inflazione. Nell’ultimo mese il rendimento di un bund decennale tedesco è salito di 56 punti base, da 0,2 a 0,7%. Quello di un Btp italiano di 50 punti base. Sono rendimenti che restano comunque su valori storicamente bassi e che, per le casse pubbliche, sono compensati dal più significativo incremento dell’inflazione.
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Torna l’inflazione degli anni Settanta? Ora qualche soluzione c’è
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di Mauro Del Corno
www.ilfattoquotidiano.it
2022-03-29 12:37:03 ,