Author: Alessandro Trocino
Data : 2022-12-09 17:53:39
Dominio: www.corriere.it
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Il direttore di «Libero», nel suo podcast, ha rivelato di aver ricevuto da Bersani un messaggio dopo la pubblicazione della foto dell’ex segretario del Pd da Louis Vuitton: «Rovinata la sorpresona di Natale per mia moglie». E lui: «Mi sono sentito una m… come poche altre volte in carriera»
Pensava di averlo colto in castagna, di aver beccato l’ennesimo compagno con il rolex. E invece ha fatto, parole sue, una figuraccia, che lo ha fatto sentire — parole sue — «una m…».
Il clamoroso mea culpa è di Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano «Libero», che in vita sua di editoriali e commenti velenosi e anche oltre ne ha fatti parecchi. Stavolta però ha ammesso di essersi pentito: schiacciato, più che dal peso del senso di colpa, dall’ironia elegante di Pier Luigi Bersani.
È successo, infatti, che nei giorni scorsi Sallusti aveva visto e pubblicato una foto dell’ex segretario dem fuori da un negozio di Louis Vuitton, a Roma.Un marchio di lusso ben noto che, ai suoi occhi, non dovrebbe essere frequentato da un esponente della sinistra (quasi) radicale.
E così aveva anche ironizzato sul fatto che «il paladino della sinistra operaia frequentasse le stesse boutique dei milionari».
Una presa in giro in fondo piuttosto innocua, considerando le ironie che in passato erano state riservate ai comunisti con il cachemire, alla doppia morale e all’ipocrisia di chi scendeva in piazza per gli operai e poi viveva nel lusso della ztl.
Ma sull’arguzia di Sallusti è piombata la risposta di Bersani, ancora più elegante perché non pubblica ma arrivata via telefono al direttore di «Libero», come ha poi raccontato nel suo podcast del venerdì: «Niente da obiettare, ognuno fa il suo mestiere come ritiene. Dispiace soltanto di vedere rovinata la sorpresona di Natale per mia moglie».
Touché.
Anche Sallusti ha un cuore, e una compagna, e così sprofonda: «Giuro che mi sono sentito una m…, come poche volte mi è successo in carriera». E ancora: «Solo un moralista cretino avrebbe potuto fare ciò che ho fatto».
Reazione forse sproporzionata, rispetto ad altre battaglie politiche. Perché poi, in fondo, romanticismo a parte, Bersani c’è andato davvero da Louis Vuitton, ad acquistare il regalo di lusso. Ma l’equazione pauperismo-sinistra è davvero superata? Fausto Bertinotti, a suo tempo, per un po’ ci rimase male per le accuse sui cachemirini e sull’eleganza. Poi se n’è fatto una ragione e ha cominciato a frequentare con piacere anche il Grand Hotel di Rimini. Sempre in cachemire, che sosteneva non fosse così di valore: «Il primo me lo comprò Lella al mercato dell’usato. Quando la leggenda prese corpo, poi me ne furono regalati altri. Il più bello da due operaie di una fabbrica di cachemire. Me lo mandarono con una lunga lettera. Scrivevano: fa male ad arrabbiarsi per le polemiche, noi siamo proletarie e vorremmo che lei valorizzasse il nostro lavoro».
9 dicembre 2022 (modifica il 9 dicembre 2022 | 19:07)
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