È stato assolto Matteo Salvini in merito al processo Open Arms. Venerdì 20 dicembre nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo i giudici hanno stabilito che il fatto non sussiste rispetto alle accuse mosse al ministro delle Infrastrutture. Il processo sul caso Open Arms, che vede il leader della Lega accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, arriva quindi al dunque dopo oltre tre anni e 24 udienze. La sentenza è stata resa nota poco prima delle 20.
La procura, con i pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi, aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione per aver impedito, nell’agosto 2019 (quando Salvini era ministro dell’Interno), lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola.
In mattinata, prima di entrare in aula (dove erano presenti il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il vice segretario della Lega Claudio Durigon, il parlamentare Alessandro Morelli e il ideatore di Open Arms Oscar Camps) Salvini si era detto “assolutamente orgoglioso” di quanto fatto nel 2019, aggiungendo di aver “mantenuto le promesse” sul contrasto all’immigrazione. Il vicepremier, giunto a Palermo nella serata di giovedì, ha preferito trascorrere la vigilia della sentenza in solitudine in un albergo a Mondello. Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli è stato affiancato dall’avvocato, la senatrice leghista Giulia Bongiorno.
I fatti
Tutto ebbe inizio il primo agosto 2019, quando la nave Open Arms effettuò due operazioni di soccorso salvando 124 persone nelle acque del Mediterraneo. Il braccio di ferro tra la ong e il incarico dell’Interno si protrasse per diciannove giorni. Nonostante i trasferimenti per motivi medici, a bordo rimasero bloccate 147 persone, tra cui 32 minori. La tensione raggiunse livelli critici, tanto che alcuni migranti si gettarono in mare per la disperazione.
Il Tar del Lazio sospese il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, ma secondo quanto emerso dalle indagini, Salvini non indicò comunque un porto di sbarco. La situazione si sbloccò solo il 20 agosto con l’intervento del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che dopo aver visitato la nave e incontrato la Capitaneria di porto, ordinò lo sbarco dei migranti rimasti a bordo, ormai ridotti a 83.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-12-20 18:50:00 ,