Jony Ive, il leggendario (ex) designer di Apple, e Sam Altman, CEO di OpenAI, sono a lavoro su un nuovo progetto “segreto”. una volta che i rumours su questa collaborazione avevano smosso il mondo tech già lo scorso anno, ora la conferma arriva dallo stesso Ive che, in un articolo pubblicato sul New York Times, ha dichiarato che la sua azienda LoveFrom sta guidando la progettazione di un nuovo prodotto AI insieme ad Altman. Quale sia nel dettaglio il progetto a cui stanno lavorando, però, non è ancora chiaro.
Secondo quanto riportato dal New York Times, in occasione di una cena, Ive e Altman hanno discusso “di come l’AI generativa abbia reso possibile la creazione di un nuovo dispositivo informatico, perché la tecnologia potrebbe fare di più per gli utenti rispetto al software tradizionale, in quanto potrebbe riassumere e dare priorità ai messaggi, identificare e nominare oggetti come le piante e, infine, gestire richieste complesse come la prenotazione di viaggi”. Notizie vaghe, che lasciano il progetto circondato da un’enorme segretezza.
Quello che sappiamo, invece, è che LoveFrom, dopo aver collaborato con Moncler, sta lavorando a questo progetto segreto con un team di circa 10 collaboratori, tra cui si fanno notare i nomi di Tang Tan, che ha supervisionato lo sviluppo del design dell’iPhone, e Evans Hankey, che ha preso il posto di Ive nella guida del reparto design di Apple. Insieme, infatti, i due sono stati visti spostarsi tra gli uffici di LoveFrom – con sede a San Francisco – portando con sé alcune sedie “coperte da fogli e scatole di cartone con le prime idee per un prodotto che utilizza l’intelligenza artificiale per creare un’esperienza informatica meno impattante dell’iPhone da un punto di vista sociale”.
Insomma, forse il nuovo progetto di Sam Altman potrebbe non essere così segreto come sembra. Da quanto ha dichiarato il suo nuovo socio, si tratterebbe di un prodotto che mette il raffinato design di Apple al servizio delle funzionalità più avanzate dell’intelligenza artificiale. Cosa sarà di preciso, però, sarà solo il tempo a dircelo.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-09-23 10:28:30 ,