BOLOGNA – “Io sono già deceduto, l’ho uccisa io, l’ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l’abbiamo uccisa”. Prima parla al singolare e poi al plurale, il padre di Saman Abbas. Perché la morte della diciottenne pachistana scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 a Novellara (Reggio Emilia), è un malaffare di famiglia nel quale in tanti hanno avuto un ruolo.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-09-24 06:01:29 ,bologna.repubblica.it