Samantha Cristoforetti torna nello spazio: “La Stazione spaziale internazionale rimane un’oasi di collaborazione”

Samantha Cristoforetti torna nello spazio: “La Stazione spaziale internazionale rimane un’oasi di collaborazione”

Samantha Cristoforetti torna nello spazio: “La Stazione spaziale internazionale rimane un’oasi di collaborazione”


di Emilio Cozzi

Anche in un momento di conflitto aspro, drammatico, come quello in corso da settimane, la Stazione spaziale internazionale rimane un’oasi di collaborazione pacifica”. Non è secondario né retorico il punto più volte ribadito da Samantha Cristoforetti durante l’ultima conferenza stampa prima del trasferimento al Kennedy Space Center, in Florida, da dove, domenica 24 aprile alle 11:03 (orario italiano), con il suo equipaggio sarà lanciata per la sua seconda missione orbitale, battezzata “Minerva” (sarà possibile seguirne la diretta qui) .

Non è secondario perché sottolinea due aspetti fondamentali delle missioni spaziali umane: la loro finalità tecnico-scientifica, che riguarda la collettività se non l’intero genere umano, e la collaborazione da cui promanano e di cui sono uno degli esempi più virtuosi.

Samantha Cristoforetti omaggia Star Trek durante la missione “Futura”, dell’Asi, nel 2014 (foto: Esa)

Per questo abbiamo deciso di tornare sul punto con lei, a pochi giorni dalla partenza. Perché nonostante minacce vere o presunte, o “rumors da social”, come li definisce, la Iss rimane, a oggi, non solo “l’avamposto dell’umanità nello spazio”, l’apice della collaborazione tecnico-ingegneristica oltre l’atmosfera, ma anche il simbolo supremo di una space diplomacy di successo, un luogo in cui donne e uomini di nazionalità diverse da oltre vent’anni lavorano e vivono insieme, dipendendo l’uno dall’altro per quanto riguarda lo svolgimento dei propri compiti e, soprattutto, la sopravvivenza.

La missione Minerva

Non sono casuali, in questo senso, nome e logo scelti per il ritorno in orbita: dedicata alla saggezza, Minerva è il secondo volo a bordo della Iss dell’astronauta Esa e prevede numerosi esperimenti di cui sei italiani. Nei quasi cinque mesi di attività sulla Iss, Cristoforetti si occuperà di esperimenti legati alla ricerca per l’uomo, alla biologia e alle biotecnologie, allo sviluppo e alla dimostrazione di nuove tecnologie, alle scienze fisiche. Con l’esperimento italiano “Ovospace” l’astronauta studierà gli effetti della microgravità sull’apparato riproduttivo femminile, mentre con l’esperimento “Evoo” verificherà gli effetti della microgravità sull’olio extravergine di oliva italiano. In totale AstroSamantha prenderà parte a una quarantina di esperimenti, alcuni dei quali iniziati o partecipati da altri astronauti italiani, come “Lidal”, “Nutriss” e “Acoustic Diagnostic”, che videro coinvolto Luca Parmitano durante la sua missione del 2019, “Beyond”.

Classe 1977, una laurea magistrale in Ingegneria meccanica conseguita all’Università tecnica di Monaco di Baviera e un’altra in Scienze aeronautiche alla Federico II di Napoli, Samantha Cristoforetti è stata la prima italiana negli equipaggi dell’Agenzia spaziale europea – di cui oggi rimane l’unica donna, come ha sottolineato durante la conferenza, Frank De Winne, capo dell’International Space Station Program dell’Esa – e sarà la prima astronauta ad avere un account TikTok, annunciato poche ore fa.





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www.wired.it
2022-04-21 05:00:00

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