Le foto sono da considerare false? Samsung appone una sorta di strato fasullo che sostituisce l’immagine sfocata e senza dettagli con una cartolina? Sintetizzando in una frase: no, le foto sono autentiche e senza sostituzioni ma sì, gli smartphone Samsung migliorano gli scatti tramite AI. La realtà sta dunque nel mezzo e peraltro Samsung non ha mai nascosto il metodo utilizzato da anni per migliorare i ritratti alla Luna, sin da Galaxy S10 di quattro anni fa. Anche perché il nostro unico satellite naturale offre un vantaggio non indifferente di mostrarci sempre la stessa faccia e un po’ più della metà della superficie (per via del fenomeno di librazione), quindi è più semplice addestrare i sistemi di miglioramento fotografico per riconoscere il soggetto inquadrato, individuarne i vari dettagli come crateri e mari e migliorarli sfruttando l’ampio database di modelli già pronti. Nell’apposita pagina su CamCyclopedia pubblicata nell’ottobre 2022, Samsung documenta in modo dettagliato come funziona il sistema.
Samsung si è esposta con un commento a TomsGuide, che riassume come funziona il sistema: “Quando un utente scatta una foto della Luna, la tecnologia di ottimizzazione della scena basata sull’AI riconosce la Luna come oggetto principale e scatta più fotogrammi per la composizione di più frame, dopodiché l’AI migliora i dettagli della qualità dell’immagine e dei colori. Non applica alcuna sovrapposizione di immagini alla foto”.
Samsung aveva introdotto lo Space Zoom con il Galaxy S20 Ultra con zoom ibrido 100x nel 2020, correggendo il rumore attraverso l’algoritmo di elaborazione del segnale di immagine (ISP) basato su AI. Su Galaxy S23 Ultra con fotocamera da 200 megapixel e sensore Adaptive Pixel, i dettagli riescono a spingersi a un livello ancora più elevato. Quando si preme il tasto di otturatore, vengono salvate diverse immagini che poi vengono combinate tra loro così da ottenerne una composita con una luminosità elevata e un rumore ridotto al minimo. In modo simile all’hdr viene regolata la luminosità della Luna e del cielo per una resa ideale impostando il fuoco alla massima distanza e poggiandosi alla stabilizzazione ottica ed elettronica. Anche così, però l’immagine potrebbe risultare poco definita ed è in questo momento che entra in scena la funzione chiamata Scene Optimizer ovvero ottimizzazione della scena compie il passo finale sfruttando un modello basato sul machine learning, che riconosce crateri e mari ben noti grazie alle migliaia di fotografie disponibili in alta risoluzione e compie i ritocchi finali.
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di Diego Barbera www.wired.it 2023-03-15 11:49:34 ,