scintille nella sfida di Palermo, tra finti manifesti e testimonial scomodi- Corriere.it

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di Gian Antonio Stella

Miceli (centrosinistra) contro Lagalla (centrodestra) per l’appoggio di Dell’Utri e Cuffaro. Il dibattito sulla lotta alla mafia torna centrale mentre cala il sipario sul quinto mandato di Orlando

L’unica cosa certa che Ollannu, il mattatore del teatro dei Pupi siciliani (si vant d’aver vinto sette Comunali su sette) non c’. Magari s’inventer una nuova vita o torner a vincere il premio del miglior attore della tiv tedesca ma quarantadue anni dopo il debutto a palazzo delle Aquile, stavolta, Leoluca Orlando tra i possibili sindaci non c’ pi. Molti stapperanno una bottiglia, soprattutto dopo i due anni di Covid e le bare sparse ovunque per colpa dei cimiteri strapieni, altri magari sospireranno gi di rimpianto. Ma Palermo volta pagina.

Come andr a finire, ora? Boh… Sui muri, per dare un esempio del clima, sono usciti nei giorni scorsi dei manifesti contro Forza Italia e la nuova Dc cos provocatori da incendiare ancor pi una citt gi torrida. Nel primo c’ una foto fake del defunto Tot Riina che con le dita disegna un cuoricino dedicato a Berlusconi, nell’altro un simbolo scudocrociato della Democrazia Collusa (testuale) che ritocca lo slogan di Trump: Make Mafia Great Again. Bersagli? Ovvi. Nel primo caso Marcello Dell’Utri, l’ex senatore azzurro condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, sceso poche settimane fa all’Hotel delle Palme in istantanea coincidenza con la rimozione dei mega manifesti di Francesco Cascio (spinto da Gianfranco Miccich quale sindaco di Palermo con lo slogan Ne avr cura) e l’accordo sul radiologo Roberto Lagalla, gi rettore dell’Universit, deputato all’Ars, Assessore regionale all’Istruzione, suggerito inizialmente da FdI, Udc, centristi vari e Italia viva. Oggi assente con Matteo Renzi (non ci stiamo pi) ma presente coi renziani. Pi ancora, per, incandescente il fake-manifesto di Democrazia Collusa. Nel mirino: Tot Cuffaro. Che dopo aver scontato a Rebibbia 5 dei 7 anni di carcere (favoreggiamento verso appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio) e aver fatto il medico in Africa rivendica il diritto a far politica (Ho sbagliato tutto, ho pagato tutto) a dispetto dell’interdizione dai pubblici uffici, e ha benedetto l’ex rettore portandogli in dote i voti che arriveranno alla sua Democrazia Cristiana nuova.

E questo il punto. Quell’appoggio esplicito di Dell’Utri e Cuffaro, con ci che han rappresentato nella recente storia siciliana aiuter l’ex rettore (che ha ringraziato precisando che comunque non accetter voti mafiosi) o lo dannegger? Lo diranno solo i risultati delle urne. Come diranno della reazione dei palermitani alle minacce di cancellazione e alle trincee di resistenza sul reddito di cittadinanza.

Certo che la battaglia per la conquista del Comune si via via infuocata intorno a un tema: dopo l’era di Orlando in gran parte intonata all’epopea della guerra alla mafia siamo sicuri che non si torner indietro, a quando il inventore della Dc sicula Giuseppe Alessi spiegava ad Andreotti che Salvo Lima era uno che parla poco, scrive poco, sta solo alla fedelt degli amici e crea una potenza intorno a s come un mafioso ma non era legato ai delinquenti?

Mai, ha gridato a Palermo l’ultr berlusconiana Licia Ronzulli: La mafia c’ e chi lo nega o stupido o mafioso. Ma la sinistra non pu accostare la destra alla mafia solo perch teme di perdere le elezioni. Siamo stati noi, al governo, a varare la legislazione pi dura contro i clan. E tutti in coro, con Lagalla e Cuffaro: La mafia fa schifo. Franco Miceli, l’architetto dalla vaga somiglianza riccioluta con Francesco De Gregori, ultimo segretario palermitano del Pci e primo del Pds dopo la Bolognina, studio romano a Piazza Navona, tornato in Sicilia per tappare il buco lasciato da Leoluca VI, monarca senza eredi, martella: A Palermo sono in arrivo il miliardo di euro gi approvato per il cantiere del tram, i fondi del Pnrr e molti altri quattrini: sento puzza di comitati d’affari. Di pi: inquietante, alla luce delle risorse che stanno per arrivare, che la coalizione che sostiene Lagalla sia ispirata da un signore che scende da Milano per ricevere i maggiorenti del centrodestra incluso il presidente della Regione e fa un endorsement a Lagalla. E mi riferisco a Dell’Utri. Per non dire di Cuffaro. Gi messo in croce, il giorno della commemorazione di Falcone, dall’attore e regista Pif, feroce con l’ex rettore: Solo un cretino pu pensare che non ci sia niente di male a farsi appoggiare da Cuffaro. Siccome io sono convinto che questi non sono cretini, ma intelligenti, vorrei chiedere: “Come vi viene in mente?”.

Un tormentone su cui batte e ribatte quasi tutta la sinistra (Claudio Fava precisa: A Tot va riconosciuto d’aver chiesto perdono, Dell’Utri molto peggio) compreso il candidato di +Europa e Azione Fabrizio Ferrandelli. Puntualmente infilzato da Lagalla e i suoi: Ma se cinque anni fa era lui il candidato di Forza Italia! Mettiamola cos: la coerenza, da queste parti, scarseggia. Basti ricordare il caso di Ismaele La Vardera che nel 2017 fu il candidato di Matteo Salvini e Giorgia Meloni: Cuffaro era sicuro che Leoluca non avrebbe vinto al primo colpo e mi contatt: “Senti a me: al ballottaggio dovresti appoggiare Ferrandelli…” Mai vista tanta ipocrisia!. Quanto a Salvini, difficile che oggi, a Palermo, torni in certi quartieri. Cinque anni fa su un’Ape con La Vardera (che gir un video-show sulla sua fake-candidatura) urlava nel megafono: Altro che Orlando, Ferrandelli, Crocetta e Alfano! Arriva Ismaele a ripulire lo Zen! Giorgia era ancora pi entusiasta: Hai solo ventitr anni? Goffredo Mameli ne aveva solo ventuno, ragazzi, ma fece l’unit d’Italia! Ora stanno tutti e due con Lagalla e i suoi sponsor. C’ chi si stupisce? Tra i sei candidati sindaci c’ anche Francesca Donato. Eletta nel 2019 alle Europee nella lista della Lega Nord, durissima contro gli immigrati, putiniana convinta e no euro, si via via spostata diventando una combattiva no vax eccetera eccetera. Domenica la voteranno il comunista Marco Rizzo e l’ex magistrato Antonio Ingroia

4 giugno 2022 (modifica il 4 giugno 2022 | 21:41)



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Gian Antonio Stella , 2022-06-04 19:42:28 ,

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