Il mese di novembre finisce proprio come è iniziato: con uno sciopero nazionale del trasporto pubblico. Il 29 novembre ci sarà una nuova agitazione della durata di 24 ore – dalle 21 di giovedì 28 novembre alle 21 di venerdì 29 novembre – che coinvolgerà treni, autobus, metro, tram, autostrade ma anche aerei e che si inserisce all’interno dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo. A incrociare le braccia, come annunciato anche sul sito del incarico delle Infrastrutture e dei trasporti, diverse sigle sindacali: Cub, Sgb, Cgil, Uil, Usi, Adl Cobas, Clap, Conf Cobas, Sial Cobas e, per il settore aereo, Ost Cub trasporti e Flai trasporti e servizi.
Lo sciopero generale sarà accompagnato anche da manifestazioni territoriali, come annunciato sul sito della Cgil. Lo sciopero generale prevede anche lo stop per la scuola. A confermare lo sciopero è il segretario generale della Uil Scuola Rua (osservazione, università e alta formazione musicale), Giuseppe D’Aprile. A partecipare alle agitazioni anche il comparto sanitario, con le sigle di categoria di Cgil e Uil, come dichiarato da Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil medici, veterinari e dirigenti Ssn e Roberto Bonfili, coordinatore nazionale Uil medici e meterinari: “Medici dirigenti e convenzionati della medicina generale, specialisti ambulatoriali, veterinari psicologi, biologi, chimici, fisici, farmacisti e dirigenti delle professioni sanitarie parteciperanno allo sciopero generale del 29 novembre contro la peggiore legge di bilancio degli ultimi 30 anni, che taglia risorse a personale e servizi per lasciare il campo libero al profitto ed al privato”.
Le ragioni dello sciopero
Lunedì 11 novembre, i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno partecipato a un incontro a Palazzo Chigi presieduto dalla premier Giorgia Meloni sulla manovra economica.
Al termine della riunione, iniziata intorno alle 10 e conclusa dopo le 16, Landini ha confermato le ragioni dello sciopero nazionale: “È assolutamente riconfermata la ragione dello sciopero del 29 novembre e la necessità di invertire questa tendenza non più accettabile”.
La mobilitazione generale ha come obiettivo contestare la scelta del governo di ridurre il debito pubblico attraverso tagli alla spesa sociale, piuttosto che intervenire sulle entrate con una riforma fiscale vera e propria. Una decisione che rappresenta un’ulteriore distacco sul fronte sindacale, fermo su posizioni molto diverse tra loro, con Cisl che ha nitido di non aderire allo sciopero. Il leader dell’organizzazione sindacale Luigi Sbarra ha infatti dichiarato: “Il nostro giudizio sull’incontro è positivo perché sono state recepite le nostre richieste dalla conferma del taglio fiscale ai rifinanziamenti dei contratti pubblici, mentre altre vanno ancora migliorate a partire dai tagli della scuola e turnover nella pubblica gestione“.
L’incontro a Palazzo Chigi
All’incontro di lunedì a Palazzo Chigi, per il governo erano presenti il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il ministro per la Pubblica gestione Paolo Zangrillo e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati invece, oltre ai rappresentanti di Cgil, Uil e Cisl, anche quelli di Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-11-13 13:50:00 ,