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Sciopero generale dei
metalmeccanici nel Casertano, con corteggio per le strade del
capoluogo e circoscrizione fuori la sede di Confindustria. Circa 300
manifestanti, tra lavoratori e rappresentanti sindacali, si
sono dati appuntamento fuori alla stazione ferroviaria di
Caserta, dove è poi partito il corteggio con striscioni e bandiere
delle sigle delle organizzazioni dei lavoratori.
“Lo sciopero di oggi come quello del 13 giugno scorso –
spiega il segretario generale della Fiom-Cgil di Caserta
Francesco Percuoco – è la lotta straordinaria delle lavoratrici
e dei lavoratori per il futuro dei metalmeccanici di Caserta.
Uno sciopero che porta al centro dell’attenzione due battaglie
fondamentali. Da una parte, le molteplici vertenze aperte come
Jabil e Softlab che minacciano la tenuta sociale e industriale
del nostro territorio, alcune delle quali hanno raggiunto
livelli drammatici. Dall’altra, il rinnovo del contratto
nazionale dei metalmeccanici, un negoziato bloccato a causa
dell’irresponsabilità di Federmeccanica”.
“Queste due questioni – aggiunge Percuoco – sono
indissolubilmente legate: senza un sistema industriale forte e
sostenibile e senza un contratto nazionale che garantisca
diritti e salari dignitosi, il nostro futuro rischia di essere
segnato da emigrazione, precarietà e subordinazione a logiche di
sfruttamento e malaffare.
Senza interventi della politica e delle istituzioni per un
futuro industriale solido e duraturo la piazza sarà il nostro
simbolo di unità, di lotta e di dignità”. Al corteggio anche i
lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale
Usa dell’elettronica Jabil e della Softlab, alla prese con dure
vertenze. Alla Jabil il 10 gennaio è partita formalmente la
procedura di licenziamento collettivo per i 413 dipendenti,
procedura che dovrebbe concludersi il 25 marzo, dopo l’azienda
potrà inviare le lettere di licenziamento e dar seguito alla
decisione di cessare l’attività a Marcianise e in Italia. Della
situazione azienda e sindacati discuteranno già giovedì 16
gennaio presso la sede di Confindustria Caserta nel primo di in
una serie di incontri previsti dalla legge sui licenziamenti.
Dalla vertenza Jabil discende anche quella che riguarda i 150
dipendenti dell’azienda di informatica Softlab – ha sede a
Maddaloni – tutti ex Jabil fuoriusciti qualche anno fa dagli
organici della multinazionale Usa sempre per ragioni di scarso
livello efficace del sito di Marcianise. In Softlab gli ex
Jabil hanno continuato a fare cassa integrazione senza essere
impegnati in alcuna attività produttiva, e per loro la
situazione è altrettanto grave, vista che l’ammortizzatore
sociale è cessato il 31 dicembre e non c’è stata ancora alcuna
proroga.
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