«Scongiurare il rischio escalation, ma in Italia non c’è un’allerta particolare»- Corriere.it

Doveva essere una visita breve, poche ore in Mozambico, poi una tappa altrettanto rapida in Congo, dove ieri sera la premier ha cenato con il presidente Denis Sassou Nguesso, insieme all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio De Scalzi. E doveva essere una visita incentrata soprattutto sulla cooperazione che l’Italia ha e può sviluppare in tema di energia con questi due Stati.

Nonostante lo scoppio della guerra in Israele, Meloni non ha voluto rinunciare al viaggio, che però è stato fortemente condizionato dalle notizie che arrivano dal Medio Oriente. Per la premier bisogna innanzitutto «evitare un’escalation della crisi, che porti il conflitto fuori controllo».

La presidente del Consiglio, nel corso della visita a Maputo, si è detta «preoccupata» per la situazione e per questo mantiene contatti costanti con alleati e attori coinvolti. L’Italia è stata inserita sin dalle prime ore del conflitto nel cosiddetto gruppo Quint e ci sono scambi di informazioni con Washington, Parigi, Berlino e Londra.

Per quanto riguarda il nostro Paese, «non c’è un livello particolare di allerta ma un rischio di emulazione» e dunque la sicurezza è stata aumentata.

La premier ha anche annunciato che per ovvie ragioni diplomatiche è stata annullata la conferenza Italia-Africa prevista a novembre, in cui si doveva fare il punto…