Notte di tensione a Gerusalemme con scontri sulla Spianata delle Moschee in Città Vecchia e il lancio di 9 razzi da Gaza verso Israele. Una scintilla – vista anche la situazione in costante fermento in Cisgiordania – che si teme possa appiccare un incendio più vasto durante la Pasqua ebraica e in pieno Ramadan. Anche perché gli incidenti sulla Spianata (il Monte del Tempio per gli ebrei) sembrano essere la copia carbone di quelli che due anni fa, a maggio del 2021, portarono poi alla guerra tra Hamas e Israele, una delle più sanguinose degli ultimi tempi. La Spianata resta un punto ad alta infiammabilità che si sparge ben al di là di Gerusalemme. Non a caso il segretario generale dell’Olp Hussein al-Sheikh ha detto che “l’assalto alla moschea di Al-Aqsa da parte delle forze di occupazione e l’attacco ai fedeli con questa brutalità richiede un’azione urgente palestinese, araba e internazionale”.
Gerusalemme, scontri nella moschea di Al-Aqsa
Il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che Israele “opera per mantenere lo status quo e calmare gli animi sul Monte del Tempio”, spiegando poi che “fedeli musulmani hanno riferito che estremisti islamici si sono barricati nella Moschea, che li hanno rinchiusi nel posto ed hanno impedito ad altri fedeli di raggiungere la Moschea per pregare”. Mentre il ministro della Sicurezza nazionale, e leader di estrema destra, Itamar Ben Gvir ha detto, evocando probabilmente la ripresa delle esecuzioni mirate nella Striscia contro chi attacca Israele, che “è giunto il momento di mozzare teste a Gaza”. Secondo la polizia gli incidenti sono avvenuti poco prima dell’alba, quando gli agenti sono intervenuti per sgomberare “molte decine di giovani che hanno violato la legge, hanno contrabbandato fuochi d’artificio, mazze e pietre nella Moschea e si sono barricati in modo violento al suo interno usando sbarre di ferro, armadi e altri oggetti dalla moschea”.
Dopo i tentativi di dialogo falliti, la polizia – ha proseguito un portavoce – “è stata costretta a entrare nel complesso per rimuovere gli individui, consentire che la preghiera del Fajr si svolgesse come previsto e prevenire una rivolta violenta”. Alla fine gli arrestati sono stati oltre 350 e la situazione nella mattinata sembrava essere tornata alla calma. Ma testimoni all’interno della Moschea hanno raccontato che gli agenti sono entrati usando granate assordanti e percosso i fedeli stesi in terra con manganelli, mentre in risposta venivano lanciati dall’interno fuochi d’artificio. Scene riprese anche in alcuni video diffusi sui social. La Luna Rossa ha riferito di 19 feriti, tre dei quali portati in ospedale.
Poco dopo l’avvio degli incidenti, tuttavia, sono arrivati i primi razzi da Gaza nel sud di Israele, dove sono risuonate le sirene di allarme mandando le persone nei rifugi. Secondo i media sono stati almeno 16 i razzi, mentre l’esercito in un primo momento ha parlato di 9: in maggior parte sembra intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. In risposta Israele, con aviazione e artiglieria, ha colpito più volte nella Striscia postazioni di Hamas che aveva chiesto ai palestinesi in Cisgiordania “di andare in massa alla moschea di Al-Aqsa per difenderla”.
Per la Jihad islamica i razzi sono stati “un primo avvertimento agli occupanti che non proseguano con le aggressioni al nostro popolo e nei Luoghi santi”. Reazioni contro Israele – con la richiesta di convocazione della Lega Araba – sono arrivate dalle capitali arabe. Gli Usa – insieme alla Ue – si sono detti “estremamente preoccupati per gli scontri alla moschea di Al Aqsa” e hanno chiesto “a tutte le parti di allentare la tensione”. Mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto “scioccato” per le violenze delle forze di sicurezza israeliane nella Moschea.
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2023-04-05 21:59:00 ,