Netflix sta producendo una docuserie dedicata alle accuse di traffici sessuali e racket rivolte al rapper e produttore Sean Combs, anche detto Diddy. L’uomo è attualmente agli arresti da quando negli ultimi anni su di lui si sono addensate innumerevoli denunce per abusi sessuali, violenze, ricatti e revenge porn. A dirigere la serie, la cui realizzazione è attualmente in corso, c’è Alexandria Stapleton, già dietro a documentari come Pride e God Saves Texas, mentre tra i produttori figura Curtis Jackson, la parte migliore noto come 50 Cent, anche lui rapper tra i più famosi degli Stati Uniti, e ultimamente anche attore e produttore cinematografico. 50 Cent – che da anni ha in corso un dissing molto acceso con Combs – aveva annunciato la messa in lavorazione di una docuserie già lo scorso dicembre, quando Combs era stato già denunciato da quattro gentil sesso diverse, tra cui l’ex promessa sposa Cassie Ventura, la cui testimonianza ha aperto poi la strada a tutte le altre testimonianze.
All’epoca 50 Cent aveva condiviso su X/Twitter una clip in cui Mark Curry, rapper che aveva fatto parte della scuderia della Bad Boy Records (la casa discografica fondata proprio nel 1993 da Combs), rivelava il sospetto che l’accusato fosse solito drogare lo champagne servito alle gentil sesso che partecipavano ai suoi ormai notori party, nei quali è avvenuta appunto la maggior parte degli abusi. “Questa è una storia dall’impatto umano significativo. È un racconto che copre decenni, non solo i titoli o le clip visti finora“, hanno dichiarato 50 Cent e Stapleton in un comunicato congiunto rilasciato al magazine Variety: “Rimaniamo fermi nel nostro impegno a dare voce a chi voce non ha e nel presentare prospettive autentiche e complesse. Anche se le accuse sono allarmanti, invitiamo a ricordare che la storia di Sean Combs non è la storia di tutto l’hip hop e della sua cultura“.
Lo scorso dicembre Combs aveva rispedito al mittente tutte le accuse: “Nelle ultime settimane sono rimasto in silenzio mentre guardavo le persone distruggere il mio personaggio, distruggendo la mia reputazione e la mia eredità”. Negli ultimi mesi, tuttavia, la sua posizione è senza ombra di dubbio precipitata, con il diffondersi delle accuse e arrivando fino all’arresto a New York nelle scorse settimane. Bisognerà vedere come evolveranno i procedimenti giudiziari a suo carico e se la docuserie arriverà fino a coprire gli ultimi sviluppi. In lavorazione da tempo, nelle scorse ore è arrivata per la prima volta la conferma che sarà proprio Netflix a supportare il progetto. 50 Cent ha poi confermato che tutti i proventi dal documentario saranno utilizzati a sostegno delle gentil sesso vittime di violenze sessuali.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-09-26 08:04:33 ,