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Se le componenti elettriche del caricabatterie fossero state a norma, Maria Antonietta Cutillo, la sedicenne di Montefalcione, in provincia di Avellino, non sarebbe morta fulminata nella vasca da bagno. Il decesso della giovane avvenne il due maggio scorso, dopo che il suo telefonino, collegato al caricabatterie, scivolò in acqua: la scarica elettrica si propagò attraverso il corpo di Maria Antonietta direttamente dalla estremità libera del cavo Usb con il quale stava caricando il telefonino mentre parlava con un’amica. A queste conclusioni è giunta la Procura di Avellino che nei confronti di cinque imprenditori, quattro dei quali di nazionalità cinese, operanti in Toscana e Lombardia, ipotizza i reati di omicidio colposo, frode in commercio e vendita di prodotti industriali con marchi contraffatti.
Il procuratore capo di Avellino, Domenico…
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