«Una volta arrivato in Italia avevo una sola missione: aiutare la mia famiglia. Ho imparato fin da subito cosa vuol dire prendersi cura degli altri. Dall’ascolto dei bisogni delle altre persone ho deciso di battermi per l’integrazione culturale, per i diritti degli esclusi e degli emarginati. Sarà questo il mio impegno per i prossimi cinque anni». Abdullahi Ahmed, 32 anni, fuggito dalla guerra in Somalia, oggi cittadino italiano e mediatore culturale, è il primo rifugiato eletto nel consiglio comunale di Torino. A permettere la sua candidatura, come indipendente nella lista Pd a sostegno di Lo Russo, è stata la campagna #FacciamoEleggere, portata avanti da Ti candido e dal Forum diseguaglianze e diversità con un obbiettivo: fornire a chi non ne ha gli strumenti per fare politica.
La Campagna alle ultime elezioni amministrative ha supportato 18 candidati civici sostenuti con finanziamenti (12.300 euro in totale) e condivisione di esperienze, selezionati tra 120 pretendenti; di questi, 15 sono stati entrati nei rispettivi consigli comunali, e uno, Edoardo Accorsi, è diventato sindaco di Cento, comune in provincia di Ferrara.
Già alle elezioni amministrative e regionali del 2019 e 2020, Ti Candido, che ha preso spunto dall’esperienza statunitense di Alexandra Ocasio Cortez, era riuscito a far eleggere due sindaci, tra cui Lorenzo Radice a Legnano, roccaforte della Lega, una consigliera regionale e otto consiglieri comunali.
Alla base dell’iniziativa, un’idea diversa della politica. Non tramite per ottenere successi personali, o veicolo degli interessi delle lobby. Ma impegno sul territorio e attività dal basso che possono essere riprodotte su scala comunale e nazionale. Non solo rappresentanza, ma cooperazione che responsabilizza e crea comunità.
Per dare un volto nuovo al progressismo, un volto di ragazze e ragazzi che nel nome della giustizia sociale e civile, della lotta alle diseguaglianze, al cambiamento climatico, hanno creato coalizioni, movimenti, centri sociali e culturali da valorizzare e da assurgere a modello.
«Il criterio di selezione è stato nel rispetto di persone che avevano un’evidente facoltà di relazione con la comunità di riferimento», spiega Marco De Ponte, del Forum disuguaglianze e diversità e membro del collegio, composto da tre esponenti del Forum e tre di Ti candido, incaricato di selezionare i candidati. «Ognuno doveva mandare una lettera di intenti, esplicitare la battaglia per cui intendeva battersi e spiegare come avrebbe speso i fondi nel corso della campagna elettorale. Abbiamo dunque selezionato in maniera discrezionale per mantenere un equilibrio tra liste civiche diverse e caratteristiche dei candidati». Il supporto fornito si sviluppa su due linee: una orizzontale, che collega gli esponenti civici a politici con più esperienza, e una verticale, diretta all’expertise del Forum e di Ti candido.
«Ho ricevuto massima disponibilità, aiuto economico, competenze. È stato un aiuto fondamentale», afferma Edoardo Accorsi, 27 anni, neosindaco di Cento. Tra gli obbiettivi del suo mandato ci sono la creazione di una Casa della salute per rafforzare il presidio ospedaliero e lo sviluppo di un progetto, di concerto con il Forum e Ti Candido, per riqualificare l’ex macello comunale e farne un luogo di aggregazione culturale a disposizione degli studenti. «L’idea di costruire una rete e di aprire le porte della politica a tutti è eccezionale. La mia vittoria è importante perché sono un sindaco giovane, in un periodo in cui alla mia generazione non viene dato modo di esprimersi. Credo tantissimo nella condivisione di esperienza, nel collegamento di territori, nell’integrazione del nostro patrimonio culturale con quello delle altre città della regione, per cui abbiamo fatto, per esempio, diversi incontri con il sindaco di Bologna Matteo Lepore».
Proprio a Bologna è stato eletto al Consiglio comunale Giacomo Tarsitano, 21 anni, candidato nella lista Matteo Lepore sindaco e amico di Accorsi. Studente di giurisprudenza, educatore di un gruppo di ragazzi delle medie nella parrocchia di Sant’Andrea della barca, ha fondato Radio CAP – APS (Cominciamo A Parlare), realtà di impegno giovanile che coinvolge 50 ragazzi tra i 15 e i 25 anni e fonde la passione per il giornalismo con la vocazione alla creazione di momenti di socialità e incontro. «Era la prima volta che facevo una campagna elettorale, difficile da gestire a livello sia umano che tecnico. L’accompagnamento e l’esperienza messa a disposizione mi hanno permesso di affrontarla in maniera competitiva e con mezzi all’altezza, oltre ad avermi fornito una risonanza che altrimenti non avrei avuto». Tarsitano, che ha seguito la scuola di formazione politica di Ti candido lo scorso gennaio, ha come pilastri della sua azione politica la valorizzazione delle attività e del tessuto sociale nelle periferie e l’empowerment dei giovani, «essi stessi alle periferie delle decisioni di chi amministra», tramite la creazione di un organo istituzionale in cui possano rappresentare ed essere rappresentati.
Come Tarsitano, anche Valeria Campagna, 24 anni, la candidata più votata, nella lista Latina bene comune, dell’intera coalizione a sostegno di Damiano Coletta, eletta al consiglio comunale e già capogruppo a soli 18 anni dopo le elezioni del 2016, ha frequentato la scuola di formazione politica. «L’aiuto economico e la partecipazione a un progetto ampio, di cui condivido appieno i principi, per me sono stati fondamentali», commenta. Durante la scorsa amministrazione, guidata dallo stesso Coletta, è stata firmataria della mozione per abolire la tampon tax e della mozione “Il giusto mezzo”, che impegna il Comune ad adottare politiche strutturali per favorire l’occupazione femminile. Ha creato con i rappresentanti di istituto dei licei un tavolo permanente per trattare di tematiche ambientali e legate all’istruzione, secondo un modello di amministrazione condivisa manifesta anche nella stipulazione di patti di collaborazione con privati per prendersi cura degli spazi della città. «La natura civica ti permette di agire con più libertà, ma al contempo necessita di un sostegno. Adesso, con l’aiuto che ci verrà fornito da Ti candido e Forum nell’elaborazione di politiche pubbliche, voglio riconfermare questo modello».
Mutualismo, associazionismo, condivisione di esperienze che partono dall’intercettazione dei bisogni e dei problemi del quartiere. Oltre la destrutturazione del modello patriarcale, il civismo, l’ecologismo. Anche per Claudia Pratelli, 40 anni, eletta con più di 2mila preferenze nella lista Roma Futura al consiglio comunale di Roma, già Assessora alla scuola, alle pari opportunità, allo sport, ai diritti civili e alla partecipazione nel municipio III, «non è solo importante, ma necessario, fare leva su un tessuto sociale già radicato e sulla riqualificazione degli spazi pubblici abbandonati», come già esperito a livello municipale con LabPuzzle, riconosciuto da poco “Bene comune”. Dal potenziamento delle reti antiviolenza – secondo la convenzione di Istanbul contro la violenza ai danni delle donne dovrebbero essere 280. Sono 12 – al riconoscimento dello status di residenza per chi abita a Roma, anche in situazione di occupazione, fino all’aumento dei posti negli asili nido, la cui assenza sul territorio è «foriera di disuguaglianze e discriminazione di genere», la visione di Pratelli coincide con l’ideale di civismo alla base della campagna FacciamoEleggere: «Un progetto convincente per un’azione di contrasto alle disuguaglianze. Che supplisce anche all’impossibilità, per chi non rappresenta interessi economici e non ha una struttura solida alle spalle, di fare una campagna elettorale capillare e strutturata».
Dare una abitazione a chi non ce l’ha. Consiste in questo, in sintesi, il lavoro della campagna #FacciamoEleggere. «A chi non solo condivide i battaglie politiche radicali, ma ha anche alle spalle una comunità da rappresentare. Una rete sociale che sul territorio garantisce servizi altrimenti dimenticati, e che può essere replicata nelle istituzioni dai candidati che abbiamo supportato», spiega Mattia Diletti, docente di Scienze politiche alla Sapienza, uno dei promotori di Ti candido e membro della commissione atta a selezionare i candidati. Il lavoro di adesso, spiega, sarà dare una struttura stabile alla comunità di eletti, elettori, sostenitori. Unire, creare collegamenti. Per consolidare un metodo, soddisfare una domanda di rappresentanza che in mancanza di un’offerta adeguata sarà destinata a rimanere inascoltata.
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di Samuele Damilano
espresso.repubblica.it
2021-10-27 10:51:00 ,