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“È bene che ci sia almeno su TikTok
perché il film non c’è in Italia”. A parlare della misteriosa
sorte del film di Paolo Sorrentino ‘Loro’ è proprio il
protagonista Toni Servillo, che dà il volto a Silvio Berlusconi
in un’intervista durante il podcast di Dario Moccia (feat.
Victor). ‘Loro’ è stato finanziato e distribuito nelle sale da
Universal. Molte clip del film si trovano sul social network dei
video, dove macinano moltissime visualizzazioni e sono molte
apprezzate, anche da un pubblico giovanissimo come fanno notare
i conduttori. Su tutte quelle tra il Cavaliere e Santino Recchia
(interpretato da Fabrizio Bentivoglio), ex ministro e
appassionato scrittore di poesie che i più riconducono a Sandro
Bondi, e quella sulla vendita telefonica.
“Il film – spiega Servillo – si trova sul mercato tedesco,
francese, inglese. Evidentemente, adesso non mi mettete in
imbarazzo, il film è stato acquistato da chi non ha interesse a
distribuirlo in Italia. Non è stato trasmesso dalla Rai, non
l’ha trasmesso ovviamente Mediaset, non l’ha trasmesso neppure
La7 che fu l’unica a trasmettere il Divo. Il Divo quando uscì
non ebbe il diritto d’antenna ossia non partecipò alla produzione
né la Rai, né Mediaset e quindi non è mai stato trasmesso dalle
tv generaliste e fu invece trasmesso da La7”.
E aggiunge “Credo che sia un film che, quando avrà finalmente
l’opportunità di uscire tra un bel po’ di anni, avrà una
valutazione superiore rispetto a quanto non abbia avuto prima”.
Sulla scena della vendita telefonica Servillo dice: “È una scena
scritta e diretta, non dico interpretata perché non sto qui a
incensarmi, che coglie molto nel segno. Quest’uomo a un certo
punto deve verificare se è ancora capace di vendere e il film
racconta secondo come che a un certo punto nella furberia è
entrato prepotentemente il mercato e quindi sapere vendere e
comprare era molto molto importante”. I conduttori fanno notare
che alcuni commentatori sui social si lamentano del fatto che il
Cavaliere non parlava napoletano. Servillo ribatte: “Ma quello è
per dare la dimensione istrionica del personaggio e poi era
molto legato a Napoli per vari motivi. E probabilmente vendere
da napoletano gli sembrava più efficace”.
In precedenza Servillo aveva spiegato come aveva lavorato su
personaggi di Giulio Andreotti (Il Divo) prima e Silvio
Berlusconi (Loro 1 e 2) poi, rispondendo a una domanda sulle
maschere nel cinema. “Io personalmente ho lavorato – dice – su
due maschere ma in maniera molto precisa perché dovevo
allontanarmi integralmente da me stesso anche dal punto di vista
fisico. Ho cercato di dare a quei personaggi una forza simbolica
molto forte, non cercando l’imitazione, in modo che lo
spettatore potesse farsi un’idea della centralità di quei
personaggi all’interno di una scena furberia in quel periodo
preciso della storia del nostro paese. Quello è stato il lavoro
che mi ha interessato e che mi è piaciuto fare”.
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