Quasi 70 studenti intossicati, assieme a una decina di docenti che li accompagnavano. Una tranquilla gita di quattro giorni fra Puglia e Basilicata, per alcune classi di terzo e quarto superiore dell’istituto tecnico Majorana di Milazzo, si è trasformata in un incubo. Vomito e diarrea continui, forse per qualcosa che avevano tutti mangiato in precedenza. Una quindicina di ragazzi sarebbero finiti persino al pronto soccorso per disidratazione.
Le classi erano partite in bus, lunedì 25 marzo, dalla Sicilia. Circa 160 ragazzi in totale, perlopiù di terzo superiore. E hanno alloggiato in un hotel che si trova in una delle contrade di Fasano, in provincia di Brindisi. “Ci eravamo già stati lo scorso anno”, dice il professor Emilio Arlotta, vicepreside dell’istituto. Il primo giorno visita ad Alberobello, poi secondo Grotte di Castellana e Polignano, il terzo Ostuni e oggi 28 marzo sarebbero dovuti andare a Matera. “Un percorso gradevole che proponiamo ogni anno”.
Nulla avrebbe fatto presagire quello che sarebbe poi accaduto. “Da ieri mattina è cominciato un susseguirsi di gastrointeriti, con vomito e diarrea persistente – continua il docente visibilmente provato – Il numero di alunni colpiti è aumentato sempre più, fino ad attestarsi fra i 60 e i 70: gli ultimi otto stamattina. A questi si sono aggiunti anche sette docenti accompagnatori su undici”.
La gastrointerite è stata così pesante da causare una forte disidratazione. È stato chiamato subito il 118 che ha assistito la maggior parte studenti sul posto – “con l’intervento di quattro ambulanze del 118 Brindisi più due ambulanze di supporto da Locorotondo e Alberobello”, specifica il direttore del 118 Brindisi Massimo Leone, andato sul posto ieri – e trasferito 16 ragazzi in totale fra gli ospedali di Fasano e Ostuni, ma fortunatamente non si registrano complicazioni ulteriori. “Sono stati avvisati i carabinieri e stiamo agendo per vie legali per capirci qualcosa in più”, Proseguono dalla scuola.
Anche perché non si è ancora ben compresa l’origine dell’intossicazione, sulla quale stanno indagando le autorità sanitarie. “Sono attualmente in corso le verifiche da parte dei servizi del dipartimento di Prevenzione sugli aspetti epidemiologici e sulla sicurezza alimentare per l’individuazione delle eventuali cause correlate”, dicono dall’Asl Brindisi.
Gli studenti e i docenti avrebbero sempre mangiato, sia a pranzo sia a cena, nell’hotel (anche se naturalmente nelle escursioni si è liberi di prendere altro) e piatti semplici e poco elaborati, come pasta al sugo e pollo impanato. Ma almeno dalle testimonianze – alle quali naturalmente seguiranno le analisi – non viene chiamato in causa un cibo in particolare magari maleodorante o poco appetitoso. Nei primi referti del pronto soccorso viene indicata soltanto una “intossicazione” (non è specificato se alimentare) con vomito e diarrea. Tutti gli studenti ora sono di ritorno a casa, sempre in bus.
A inizio gennaio, in un ristorante sempre di Fasano, si era verificato un altro caso di intossicazione. Una cena a base di pesce crudo finisce nel peggiore dei modi. Anche lì dolori addominali, nausea e conati di vomito per una ventina di commensali che si erano rivolti alla guardia medica di Castellana Grotte. Dai controlli della Capitaneria di Porto di Brindisi e della Asl furono accertate irregolarità sul fronte igienico e al titolare dell’attività fu comminata una multa da tremila euro.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-03-28 16:47:33 ,bari.repubblica.it