di Giovanni M.
Ormai sento questa proposizione a profusione “le democrazie sono in pericolo”, ma sarà davvero così? Facendo un’analisi di quello che sta succedendo in giro per il mondo, il quesito me lo pongo. Sicuramente non sarà un ritorno a regimi passati, ma quel che sta nascendo forse è anche peggio. Eppure questo nuovo fronte autocratico per il quale tutti si stanno stracciando le vesti era evidente a tutti molto tempo fa, ma forse faceva comodo ai tempi non attaccarlo?
Posto che se si parla davvero di democrazie liberali, queste devono essere tali: se Elon Musk sceglie di essere dalla parte di Trump, Meloni e AFD è un suo diritto e, ora, questo gridare al lupo, ora mi sembra inadeguato. Ma cosa muove veramente un uomo così potente a “corteggiare” le destre europee e non? Potrebbe essere una sorta di prova di autarchia assoluta? Spero vivamente di no.
Per quanto possa o non possa piacere “X” ( il fu “Twitter”), per svariati motivi, è sempre stato tacciato, a volte per motivi concreti, di essere una fucina di fake news, mentre i social “buoni” di Zuckerberg, i quali dovevano essere quelli più “imparziali”, più democratici, non hanno fatto diversamente da quello di Elon bannando, per esempio, parole attinenti ai conflitti in corso e , durante le elezioni tenutesi nel 2020 alla Casa Bianca, avevano favorito il democratico Biden spendendo un bel po’ di milioni di euro.
Le ultime novelle raccontano che ora lo stesso Mark decide di togliere il famoso “fact checking” (capiremo poi come) e Joe Biden passa all’attacco… Per onor di cronaca, bisogna ricordare che quando Musk militava con i Democratici sostenendo Hilary Clinton, Barak Obama e lo stesso dimissionario Joe, gli stessi poi lo presero piano piano propriamente a calci traghettandolo dove si trova ora.
Questo scenario arriva in un periodo post-Covid in cui il destino e le abitudini dell’essere umano si mettono in discussione e il bisogno di riferimenti stabili è impellente perché ci si sente un po’ in balia delle onde. Periodo in cui il pensiero è labile, tutto è ad-interim e le persone necessitano , seppur in modo errato, di risposte immediate a problemi complessi e non sentirsi più messi da parte.
Mentre noi comuni mortali dobbiamo capire come arrivare a fine mese tra bollette, lavoro precario, salassi dal fisco e quant’altro, c’è chi per me, vista la situazione, sta navigando in un mare calmo creando, passo dopo passo, queste autarchie tramite le proprie regine che si muovono per procura in uno scacchiere europeo. Sono sì visionari, grandi imprenditori e innovatori, ma tanto sono innovatori tanto sono “geni folli” e quando si usa la parola “folli” è perché potrebbero sì creare dei danni irreparabili.
Se Donald Trump potrebbe mettere paura per il suo essere fuori dalle righe, a mio avviso, mette più paura un “genio folle” che con la sua intelligenza sopraffina, se usata male, sarebbe capace di arrivare a “schiacciare il tastino” per riscattarsi di problemi personali non ancora risolti.
Il fatto è che ora si continua a gridare al ritorno ai regimi che, diversamente da molti anni fa, e se così davvero sta avvenendo, forse c’erano meno strumenti per evitarli. È vero, sono preoccupato che questo si materializzi, ma chi realmente ha gli strumenti le conoscenze e, se vogliamo, anche il potere per evitarlo e che spesso identifichiamo come quelli che allarmano tale scenario, chiedo: ora che gli strumenti ci sono, qual è la soluzione per astenersi da tutto questo? Perché non vedo un piano o strategia efficace per risolvere la questione se non delle parole che si perdono in un vento che non promette nulla di buono.
Il primo esito di questo tornado dal sapore di “Paypal Mafia” (come Franco Bernabè ha intitolato questo sistema potente e influente che esula dalla volontà popolare), lo vedremo il 23 febbraio in Germania.
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2025-01-13 16:58:00 ,