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Di persona da vittima nel Napoletano per pizzo da 80mila euro
(ANSA) – NAPOLI, 23 GEN – “Hai iniziato i lavori senza la
nostra autotrizzazione, siamo quelli che comandanno a Marano”.
Sono andati di persona a chiedere il pizzo Lorenzo Nuvoletta e
Antonio Orlando, 41 e 65 anni, il primo nipote del noto capoclan
mafioso, di cui porta nome e cognome, e il secondo boss
dell’omonimo clan, legati da vincoli di parentela. A entrambi i
carabinieri di Marano, popoloso comune a nord di Napoli, hanno
notificato un arresto carcere emesso dal gip di Napoli Antonino
Santoro su richiesta della Dda (sostituto procuratore Giuseppe
Visone). Il reato contestato è estorsione aggravata dal metodo
mafioso, commesso tra la fine 2017 alla metà del 2018 ai danni
di un imprenditore edile costretto a versare ben 80mila euro in
più tranche, dilazionati in otto mesi.
Le indagini dei militari della compagnia di Marano scattano
grazie a una conversazione intercettata il 12 novembre 2020.
L’imprenditore vittima dell’estorsione stava realizzando 12
appartamenti a Marano e la richiesta gli è stata formulata
nell’inverno del 2017, nel corso di un incontro a pranzo in un
agriturismo, al quale hanno preso parte anche altre persone,
oltre agli indagati e all’imprenditore. All’appuntamento,
secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, c’erano
andati entrambi, il nipote del capoclan (Lorenzo è figlio di
Ciro, fratello di Lorenzo Nuvoletta, ndr) e lo “zio” (così
chiamavano il boss Orlando, il quale ci tenne a precisare alla
vittima che era latitante da 10 anni). Dei “prelievi” invece se
ne era occupato direttamente Lorenzo Nuvoletta a cui i soldi
sarebbesto stati versati anche in un ristorante, mentre a cena
con la sua famiglia. (ANSA).
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2023-01-23 12:03:39 ,