Il giorno dopo la colata di acqua, detriti e pietre che ha investito la parte bassa della città, Bardonecchia è divisa in due. La zona di via della Vittoria e piazza Statuto è sommersa dal fango. Garage sventrati, case e cantine allagate, auto distrutte e trascinate nel letto del fiume. Un camper è stato travolto e scaraventato a decine di metri di distanza, ma fortunatamente gli occupanti non erano a bordo. Come i tanti turisti che affollano in questi giorni la località turistica della Val Susa attendevano i fuochi d’artificio per la festa patronale di Sant’Ippolito. Ovviamente sono stati annullati e nel giro di pochi minuti in tutto il paese è saltata la corrente.
Al cinema la proiezione di «Barbie» è stata interrotta e gli spettatori invitati a uscire e a raggiungere in fretta le loro abitazioni. I geologi hanno spiegato che Bardonecchia è stata colpita da un «Debris Flow», una colata detritica innescata da piogge intense e dal distacco di un costone roccioso all’altezza del Pian delle Stelle, sul monte Frejus. Il torrente si è ingrossato ed è esondato all’altezza della Dora. Poi l’acqua ha continuato a correre, infilandosi nei vicoli e sradicando terrazzi.
Il primo bilancio sembrava devastante. Circa 120 persone evacuate, 5 dispersi, e un ferito. Fortunatamente le persone che mancavano all’appello sono state rintracciate, il ferito ha riportato solo lievi contusioni e, ieri sera, gli sfollati si sono ridotti a 3.
La conta dei danni resta però drammatica. La stima è assolutamente provvisoria, ma si parla di circa 10 milioni di euro. Due ponti sono ancora inagibili, altri tre, pur danneggiati, sono percorribili. Bardonecchia è divisa in due dal torrente e la statale 335 è interrotta un paio di chilometri prima dell’ingresso del paese. Lo svincolo autostradale, in uscita, è stato riaperto, ma solo per chi ha una prenotazione in albergo e ristorante. Per gli altri resta solo il treno.
L’edificio che ha riportato i danni maggiori, circa un milione e mezzo di euro, è il commissariato di polizia che ospita circa 80 agenti, compresi i poliziotti di frontiera. La piena ha distrutto quasi tutto il parco auto e il piano terra. Il garage e il cortile si sono riempiti di fango e ieri a spalare sono arrivate decine di ragazzi dal campeggio Bokki. Come Beatrice Migliorini, 23 anni, studentessa di Scienze Motorie: «Vivo a Torino, ma qui a Bardonecchia sono praticamente cresciuta. Mi sembrava giusto essere qui a dare una mano. Restituiamo quello che questa città ci ha dato in questi anni rinunciando a una passeggiata sulle montagne».
Dall’altra parte della strada, l’esondazione del Frejus ha isolato l’hotel La Betulla: «Un disastro — commenta il titolare Gianluca Lazzaro, che ha rilevato la struttura a dicembre —. Il garage, i magazzini, la palestra e la ski room sono completamente allagati. I congelatori sono da buttare e l’acqua è arrivata sulle scale che portano al primo piano. Le auto dei nostri clienti sono sommerse e danneggiate e tutti gli ospiti sono stati evacuati perché siamo senza luce, acqua e forse anche gas. E tutto alla vigilia di Ferragosto».
I clienti sono stati evacuati e in seguito ospitati in strutture, sia private che del Comune: «Una notte terribile — racconta Maria Zelia —. Sono scappata con il pigiama addosso e senza scarpe».
Molti turisti hanno lasciato Bardonecchia per fare ritorno a dimora: «Siamo senza gas e acqua — spiega Mario —. Lo spavento è stato tanto e non ce la sentiamo di rimanere. Sono previste altre piogge e a questo punto meglio tornare a dimora».
Mentre centinaia di donne e uomini, fra forze dell’ordine e volontari della Protezione civile Proseguono a lavorare per liberare Bardonecchia dalle ferite lasciate dal fango, il presidente della Regione Alberto Cirio ha firmato la richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ringraziato «quanti si sono mobilitati fin da subito nelle operazioni di ricerca e soccorso». E ha assicurato: «Faremo tutto ciò che è necessario per dare il massimo aiuto e supporto»
La centrale operativa allestita dal Comune nel Palazzo delle Feste è stata tempestata fino a sera da telefonate e richieste di intervento, ma la sindaca Chiara Rossetti tranquillizza tutti: «Siamo gente di montagna, non abbassiamo la testa e affrontiamo le difficoltà».
Source link
di
torino.corriere.it
2023-08-15 09:20:58 ,