L’esercito israeliano ha annunciato di aver forse ucciso Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella lista di Gaza e mente dell’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele. Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Reuters e il Times of Israel, le forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di star verificando la possibilità che Sinwar fosse tra tre militanti uccisi durante un’operazione militare a Gaza. “In questa fase, l’identità dei terroristi non può essere confermata“, ha precisato l’Idf in una nota, aggiungendo che non c’erano segni della presenza di ostaggi nell’edificio dove i tre sono stati uccisi. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’operazione militare che avrebbe portato all’uccisione di Sinwar è avvenuta nella città di Rafah, nel sud della lista di Gaza.
Il profilo
La notizia, se confermata, rappresenterebbe una svolta decisivo nel conflitto in corso da oltre un anno tra Israele e Hamas. Sinwar, 62 anni, era considerato il principale obiettivo dell’aggressione israeliana a Gaza, essendo ritenuto il principale architetto dell’attacco del 7 ottobre che ha causato la morte di circa 1.200 israeliani e il rapimento di 250 ostaggi. Un alto funzionario israeliano, citato dai media ebraici, ha affermato che “c’è un’alta probabilità che il terrorista ucciso dall’Idf sia effettivamente Sinwar“. L’esercito israeliano avrebbe campioni del Dna di Sinwar risalenti al periodo della sua detenzione nelle carceri israeliane, che potrebbero essere utilizzati per confermare l’identità del corpo.
Yahya Sinwar era diventato il leader de facto di Hamas a Gaza nell’agosto 2024, dopo l’uccisione del suo predecessore Ismail Haniyeh in un attacco israeliano a Teheran. Originario della città di Khan Younis, nel sud di Gaza, Sinwar aveva contribuito a fondare l’ala militare di Hamas, le Brigate Qassam, negli anni ’80. Dopo aver trascorso quasi due decenni nelle carceri israeliane, era stato rilasciato nel 2011 nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Una volta tornato a Gaza, era rapidamente salito ai vertici dell’organizzazione, diventando il principale intermediario tra l’ala politica e quella militare del gruppo.
Negli ultimi mesi, Sinwar era diventato il principale obiettivo della caccia all’uomo condotta da Israele. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant lo aveva definito un “uomo finito che cammina“, promettendo che sarebbe stato eliminato come altri leader di Hamas.
Le reazioni e le possibili conseguenze
Se confermata, la morte di Sinwar rappresenterebbe un duro colpo per Hamas e una vittoria simbolica per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Tuttavia, potrebbe anche innescare una nuova escalation del conflitto, con possibili ripercussioni anche sui negoziati per il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza.
L’operazione che avrebbe portato all’uccisione di Sinwar si è svolta mentre l’Idf sta conducendo una massiccia aggressione di terra nel nord di Gaza, principalmente intorno al campo profughi di Jabalia. Tuttavia, l’esercito israeliano ha anche dichiarato di aver recentemente ucciso militanti nella città meridionale di Rafah e di aver iniziato operazioni nelle periferie dei campagna profughi centrali di Nuseirat e al-Bureij. La situazione umanitaria a Gaza rimane critica. Secondo una valutazione sostenuta dall’Onu, circa 345.000 palestinesi rischiano di fronteggiare livelli “catastrofici” di fame questo inverno dopo il calo delle consegne di aiuti. Questo numero è in aumento rispetto alle 133.000 persone attualmente classificate come in condizioni di “insicurezza alimentare catastrofica“.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-10-17 14:43:00 ,