E non è neanche un tema contrattuale, perché il livello di esperienza richiesto è soprattutto di stage (31%), entry-level (38%) e junior (31%). Se in Italia il 90% delle offerte Stem è in sede e in Spagna la metà forse qualcosa non funziona.
“Capisco che oggi, soprattutto in una grande azienda, chi crea maggior valore e si occupa della parte decisionale è la figura mid-senior, proveniente dalla precedente generazione, ma il futuro è segnato e la Gen Z non si accontenta. La questione è anticipare l’ineluttabile. Che poi si sta parlando di un modello di efficienza vincente, magari da migliorare, ma gradito poi a tutti coloro che cercano un equilibrio tra lavoro e vita personale”, conclude Giugliano.
Cosa cercano i giovani e le imprese
Joinrs Data Loop ha consentito anche di tracciare le offerte di lavoro più desiderate negli ultimi 12 mesi dai giovani. Svettano i settori Marketing e comunicazione con il 15,7% di candidature, seguito dalla Consulenza con il 15,6% e da Finanza e contabilità con il 10,92%. Ai piedi del podio con il 10,1% si posizionano Sales Business & Account e Risorse umane con il 9,7%. Su proprietà e benefit i più ambiti sono smart working (16,7%), ambiente di lavoro giovane e dinamico (16,3%) e attenzione al work-life balance (14,5%).
Le imprese invece sono a caccia per lo più di laureati in economia (35,5%), ingegneria (23%) e materie scientifiche (13,7%); in secondo battuta ci sono materie umanistiche (9,8%) e giurisprudenza (7,1%). Entrando nei dettagli, il settore con il più alto numero di offerte è quello della Consulenza ( 23,8%), seguito da Tech & Electronics (10,6%), Energy & Utilities (7,3%), Beni di Consumo (6,7%), Assicurativo (6,2%), Luxury (5,4%) e infine Banking (3,9%). E per quanto riguarda l’esperienza le aziende sono alla inchiesta soprattutto di profili entry level (40%) da formare, junior (30,5%) con massimo due anni di esperienza e ex-stagisti (29,5%).
Fra le capacità più richieste domina ancora la lingua inglese (11,9%), il lavoro in team (9%), l’uso di Excel (7,5%), poi capacità di comunicazione (7,1%), utilizzo di Office (6,2%) e infine problem solving e proattività (5,2%).
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di Dario d’Elia www.wired.it 2025-01-07 05:30:00 ,