Il 2024 si prospetta anno di intensa attività spaziale. La Luna sarà la grande protagonista: oltre ai diversi lanci commerciali destinati a portare strumenti e rover sulla superficie selenica nell’ambito del programma Clps della Nasa, acronimo di Commercial Lunar Payload Services, sono previsti allunaggi del Giappone e della Cina.
Per vedere qualcuno passeggiare fra le lande lunari occorrerà aspettare ancora qualche anno, ma la missione Artemis 2, a oggi prevista entro la fine del 2024, riporterà il genere umano in orbita cislunare. Gli astronauti Artemis saranno seguiti, o forse preceduti, dal gruppo di otto artisti invitati dal miliardario giapponese Yūsaku Maezawa per dearMoon, la prima missione cislunare di Starship – che nel frattempo si appresta a un nuovo test, previsto nei prossimi mesi. Sarebbe peculiare che un gruppo di turisti arrivasse prima degli “astronauti ufficiali”, ma questa è l’ennesima testimonianza della concorrenza spaziale.
Oltre che al nostro satellite naturale l’attenzione sarà rivolta anche alla luna di Giove, Europa, che costituisce la meta della missione Europa Clipper della Nasa. A fine 2024 è inoltre previsto il lancio della prima missione privata diretta a Venere: porterà un piccolo strumento interamente finanziato da privati deputato a indagare la presenza di fosfina nelle nubi.
In orbita circumterrestre, la spinta della space economy costituisce un potente volano per le attività di osservazione della Terra, per i servizi internet e le telecomunicazioni che assorbiranno decine e decine di lanci. Continuerà l’attività di SpaceX per il trasporto degli astronauti, sia privati, sia delle agenzie spaziali, e quest’anno dovrebbe finalmente entrare in servizio anche la navetta Cst-100 “Starliner” di Boeing.
In parallelo continueranno i lanci delle Sojuz russe verso la Stazione spaziale internazionale e quelli dei Lunga Marcia verso Tiangong, l’avamposto orbitante cinese. Anche l’India ambisce a entrare nel club delle nazioni capaci di lanciare i propri astronauti ed è previsto un paio di test per le sue missioni con equipaggio Gaganyaan.
Tutto questo fiorire di attività avrà bisogno di lanciatori piccoli, medi e grandi e nel 2024 il parco di mezzi disponibili dovrebbe arricchirsi in maniera significativa: altre al Vulcan Centaur della United Launch Alliance (o Ula), il cui primo volo è stato rimandato a gennaio, a metà 2024 dovrebbero debuttare l’europeo Ariane 6 e il New Glenn di Blue Origin. A dicembre dovrebbe tornare a volare anche l’italiano Vega C e si aspetta il battesimo del volo del Neutron di Rocket Lab, ma la lista non è completa, altri si uniranno.
Nelle prossime righe, lungi dall’esaurire l’elenco, una rassegna degli eventi spaziali più attesi del 2024, mese per mese.
Ad astra.
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di Patrizia Caraveo ed Emilio Cozzi www.wired.it 2024-01-02 06:00:00 ,