Il leader: «È ridicolo e oltraggioso che si voglia indagare su quello che fa il segretario della Lega». Il ministro degli Esteri: «Sembra di vedere il film Papeete 2»
«È ridicolo e oltraggioso che ci sia chi minaccia e intimidisce. Che il Copasir ritenga di indagare su cosa fa il segretario della Lega e chi incontra, peraltro avendolo raccontato in tv e sui giornali. Sono intimidazioni inaccettabili». Matteo Salvini non ci sta, giudica l’ipotesi che il Comitato parlamentare per la sicurezza si occupi del suo progetto di missione in Russia del tutto fuori luogo dal punto di vista istituzionale. E rilancia, ribattendo a chi lo contesta che la sua idea di partire per Mosca non è affatto abbandonata. Con un obiettivo: incontrare il ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
Prima però incassa la rassicurazione del presidente del Copasir Adolfo Urso: «Le notizie relative ad indagini sull’attività di Matteo Salvini sono del tutto prive di fondamento. Il Copasir è organo di controllo parlamentare sull’operato del governo, non fa mai valutazioni politiche sull’attività dei parlamentari».
Salvini non demorde e rivendica di essersi mosso per un nobile intento. «Conto di fare tutto per avvicinare la pace anche, se serve, parlare con Lavrov. Continuo a lavorare a testa alta e in totale trasparenza per la pace. Non ho sentito il ministro degli Esteri russo, dovevo incontrarlo. Sarebbe stata un’occasione e spero che sia un’occasione importante». Il segretario leghista conferma ancora una volta gli incontri con l’ambasciatore russo. «Se devo chiedere il cessate il fuoco, lo devo chiedere alla Russia che ha iniziato il conflitto. L’ho fatto e lo rifarò con trasparenza senza chiedere nulla in cambio perché questo è l’interesse nazionale italiano».
Ma lo scontro politico non perde di intensità. Salvini mette nel mirino Luigi Di Maio e quel suo «pseudo piano di pace (che nessuno della Lega ha visto) che è durato un quarto d’ora e poi non si sa in quale cestino sia finito». Salvini lo attacca per il secondo giorno consecutivo: «Sarebbe bello se avessimo un ministro degli Esteri operativo e credibile. Non è ritenuto tale in tutti i paesi del mondo». Il ministro degli Esteri reagisce con parole velenose: «Mi sembra un film già visto, un Papeete 2. Ricordate quando fece cadere il governo Conte I? Iniziò tutto così, criticando i vari ministri fino a staccare la spina».
Critico con Salvini è anche il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè (FI): «Secondo me non andrà a Mosca, è stata un’iniziativa gestita male fin dall’inizio». Si accoda la compagna di partito Licia Ronzulli: «Per contare la politica estera deve avere una sola voce. Mai discusso con Salvini del suo viaggio».
Russia a parte, il segretario della Lega si attira le critiche di Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) anche per un tweet dedicato alla Festa della Repubblica che si conclude con la frase «Chi si ferma è perduto». «Ma proprio il giorno della Festa della Repubblica Salvini doveva utilizzare una delle frasi più famose di Benito Mussolini? Ma il segretario della Lega c’è o ci fa?», si chiede Fratoianni.
2 giugno 2022 (modifica il 2 giugno 2022 | 22:42)
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Cesare Zapperi , 2022-06-02 20:43:09 ,