di Antonio Piemontese
La nota positiva arriva dalle due ruote, in cui l’Italia vanta una tradizione di lunga data. La spesa delle famiglie nel segmento sale a 2 miliardi di euro (+22,5% sul 2020, +14,1% sul 2019): qui gli incentivi hanno funzionato, assieme alla ricerca di alternative individuali alla mobilità pubblica per paura del virus. Aumenta, inoltre, l’appeal di moto e scooter ibridi o elettrici, interessati da sostanziosi eco-incentivi.
Tecnologia: bene smartphone, wearables e tablet
Era lecito attenderselo, dato il boom negli ultimi due anni, ma la tecnologia si comporta bene, con un valore di mercato aggregato atteso a fine anno che supererà i 17 miliardi (+ 14,9% sul 2020, + 19,8% sul 2019). Gli smartphone sono padroni della scena in termini di valore, ma a far registrare le performance migliori in termini di incremento percentuale sono i wearables: il valore del mercato di orologi, occhiali smart e altri dispositivi indossabili fa registrare un balzo del 65,2%. Bene anche gli acquisti legati al gaming (device e videogiochi, + 35,1%) e tablet (+29,9%): un device, quest’ultimo, che sembrava aver raggiunto la maturità, ma ha trovato nuovo slancio con didattica a distanza e smart working.
Si torna a spendere per i mobili
Cresce anche il settore del mobile, anch’esso strutturale, soprattutto in alcune regioni: sono 15,6 i miliardi di fatturato attesi a fine 2021. Il comparto riprende a crescere dopo la battuta d’arresto dell’anno passato. Il +16,1% in valore registrato in questo sarebbe l’esito della ripresa delle compravendite immobiliari sommata ai bonus, ma anche del consolidamento delle nuove abitudini domestiche legate alla pandemia. Insomma, si passa più tempo in abitazione, e si cerca di rendere l’abitazione accogliente.
A sostenere il settore sono arrivate le vendite online. “Gli imprenditori hanno saputo adeguarsi al momento di crisi, impiegando le possibilità offerte dal web con cataloghi virtuali, showroom sui siti e configuratori” sottolinea Claudio Bardazzi, responsabile dell’osservatorio Findomestic.
L’ecommerce, una tendenza destinata a restare
L’ecommerce non sarebbe una bolla. “L’esperienza maturata con la crisi sanitaria ha impresso una trasformazione dei comportamenti e delle preferenze dei consumatori nei confronti degli acquisti online, attivando cambiamenti destinati a divenire permanenti” si legge nel rapporto. “La maggiore educazione digitale dei consumatori, la riduzione delle barriere all’acquisto e nuove esigenze di consumo hanno favorito la diffusione di abitudini digitali e accreditato l’online. Un processo reso possibile anche dal miglioramento dell’offerta distributiva, attraverso investimenti in tecnologia e la revisione dei modelli di business per integrare il canale fisico e l’online”.
“Il 2021 è partito male, con la fine della seconda ondata e l’inizio della terza, ma ha recuperato in primavera e ripreso vigore col passare dei mesi – conclude Bardazzi -. Dall’analisi dei segmenti di spesa traspare il rafforzamento di alcune dinamiche innescate dal fenomeno pandemico, che ha riportato al centro dei bisogni degli italiani la dimensione domestica. Interpretata, però, in chiave sempre più tecnologica e orientata al comfort”. E il 2022? Per l’esperto “la ripresa attesa sarà meno vigorosa rispetto a quella di quest’anno, a causa della recrudescenza della pandemia e dell’inflazione”. Presto per tornare ai livelli pre-pandemici.
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2021-12-18 06:00:00