di Luca Nardi
E quindi, esistono altri universi?
Esistono tante variazioni sul tema delle ipotesi sui multiversi ma, per quanto siano difficili da digerire per la nostra intuizione, resta comunque lecito chiedersi quanto queste ipotesi siano fino in fondo sensate dal punto di vista scientifico. Il problema è che ogni buona ipotesi scientifica ha bisogno di alcune caratteristiche se non vuole essere considerata completamente campata per aria.
La prima e la più importante è quella della falsificabilità di popperiana memoria: un’ipotesi, per essere scientifica, deve poter essere messa alla prova, si deve poterne dimostrare la falsità. Ossia dobbiamo essere in grado di poterla studiare, altrimenti si resta in ambito di pura speculazione. E il problema del multiverso è proprio questo: per definizione, come abbiamo visto, gli altri universi non sono accessibili, perché per essere altri significa proprio che non siano in contatto con il nostro. Questo, di per sé, significa che non possiamo, e non potremo mai, dire alcunché di questi universi, non potremo mai verificare l’esistenza del multiverso.
Inoltre, i pilastri da cui scaturisce il multiverso, l’inflazione e la teoria delle stringhe, sono ambiti della fisica teorica che ancora presentano molti problemi e faticano a trovare posto tra le grandi Teorie della fisica come la relatività generale o la meccanica quantistica. L’unica cosa che possiamo dire per certo è che possiamo scordarci multiversi intesi come realtà parallele, un altro grande classico della fantascienza (particolarmente usato in dimora Marvel). Come abbiamo detto il requisito per definire due universi come due oggetti separati è proprio che non siano in contatto tra di loro. E se non sono in contatto, in che modo dovrebbero avere due storie così simili da portare alla formazione di mondi e forme di vita uguali?
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2021-12-18 06:00:00