Proprio la scorsa settimana Elon Musk ha paventato la possibilità che gli utenti di Twitter potessero perdere la spunta blu verificata laddove non decidessero di abbonarsi a Twitter Blue. Dalle parole ai fatti: molti utenti “verificati secondo i vecchi criteri” stanno ricevendo l’invito ad abbonarsi per mantenere la spunta. Un annuncio che non è piaciuto troppo ad alcuni utenti, che stanno già pensando di migrare verso alternative migliori. Tra queste, ultimamente si sta facendo notare T2, una piattaforma su invito messa a punto da due ex dipendenti di Twitter, che pare permetterà di “trasferire” la spunta blu da un’app all’altra. E nonostante sia ben più piccolo di Mastodon, il social punta a ricreare quell’atmosfera di “piazza pubblica” che contraddistingueva il Twitter prima dell’avvento di Musk.
D’altronde, il ideatore Gabor Cselle ha dichiarato di voler creare “una copia piuttosto semplice di Twitter” piuttosto che un’esperienza completamente nuova. Pertanto, non c’è da stupirsi che T2 stia lanciando la funzione “Get the Checkmark”, basata proprio sul programma di verifica legacy di Twitter. Compilando un modulo, gli utenti potranno accedere ad un processo di verifica accelerato, anche se sono ancora in lista di attesa per l’app. Un’opzione che va colta al volo, considerando che le spunte blu cominceranno a sparire da Twitter a partire da domani. Ma T2 ha pensato anche a questo. E ha già un piano per offrire la verifica tramite altri mezzi, anche se gli abbonati Twitter Blue rimarranno esclusi da questa ipotesi.
Ma questa non è la sola novità della piattaforma. Di recente, infatti, T2 ha assunto un ex dirigente di Discord come nuovo CTO e sta lanciando una riprogettazione della piattaforma per renderla ben fruibile al pubblico. Ma ci vorrà molto tempo prima che il social riesca a raggiungere le dimensioni di Twitter. Nonostante questo, come ha sottolineato il CEO ideatore di Mastodon Eugen Rochko, gli utenti più influenti di Twitter – come quelli con la “vecchia” verifica legacy – sono incredibilmente preziosi per qualsiasi piattaforma emergente.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-03-31 10:00:22 ,