di Graeme McMillan
Nonostante questi attacchi rappresentino un fenomeno fin troppo conosciuto, le reazioni hanno visto in qualche modo un’evoluzione. La schietta presa di posizione di Lucasfilm in risposta agli insulti diretti a Ingram non si era vista nei casi di Tran e Boyega. Allo stesso modo, nonostante si fossero espressi pubblicamente quando Tran aveva abbandonato i social media, due figure di spicco dell’universo di Star Wars – l’interprete di Luke Skywalker, Mark Hamill, e il regista de Gli ultimi Jedi, Rian Johnson – lo avevano fatto in modo indiretto, senza denunciare esplicitamente il razzismo che aveva subito l’attrice.
Un problema più profondo
Ma c’è anche un elemento illuminante nella reazione più diretta di Lucasfilm agli ultimi attacchi, una risposta che forse trascura i problemi del franchise.
Star Wars è, tutt’ora, una serie prevalentemente bianca. Nella trilogia originale – che viene ancora considerata come l’esempio principe di ciò che il franchise può rappresentare – compare un solo attore non bianco in un ruolo che prevede delle battute (il fatto che nel primo film ci sia un solo attore di colore, che peraltro dà la voce al cattivo, è poi una questione a sé stante). Inoltre, parliamo di un fandom che ha creato un movimento di cosplayer che si vestono come i soldati senza volto di un regime fascista. L’idea che Star Wars rappresenti, implicitamente, un rifugio sicuro e un modello per la diversità è, come minimo, fallace.
Cosa si può fare, quindi? Se Disney e Lucasfilm vogliono liberare il fandom di Star Wars dai suoi elementi tossici, le due società dovranno senza dubbio raddoppiare i loro sforzi: denunciare l’intolleranza in modo più esplicito e incoraggiare gli altri a fare altrettanto, preferibilmente senza fare riferimento a realtà fittizie. Sarà fondamentale poi porre maggiore attenzione alla diversità sullo schermo, in ruoli sempre più visibili e importanti. Sarebbe il caso, inoltre, di ricordare ai fan che l’Impero e il Primo Ordine sono i cattivi, non figure a cui ispirarsi.
Questi, però, sono solo i primi passi. Da tempo Star Wars deve fare i conti con gli aspetti problematici della sua comunità di appassionati. I tweet e i video degli ultimi giorni sono sicuramente segnali del fatto che Lucasfilm sta cercando di affrontare in modo più diretto il razzismo di cui sono oggetto i suoi attori. Ma, in ultima analisi, parte del cambiamento dovrà venire dagli stessi fan. Solo allora, forse, Obi-Wan potrà aver pace.
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www.wired.it
2022-06-06 17:00:00