di Emilio Cozzi
Quarantacinque anni fa, la Terra scoprì che tanto tempo prima, in una galassia lontana lontana, un giovane agricoltore del pianeta desertico Tatooine avrebbe capito di essere la persona deputata a riportare equilibrio nell’eterna e universale lotta fra il Bene e il Male, altrimenti noti come i due lati della Forza – “un campo energetico generato da tutte le cose viventi. Ci circonda, ci penetra, mantiene unita tutta la Galassia” (Obi-Wan Kenobi).
L’uscita nelle sale statunitensi di Star Wars, il terzo lungometraggio di George Lucas, una giovane promessa della regia fino a lì notata solo dai cinefili e dagli addetti ai lavori, avrebbe cambiato la storia e non solo quella del cinema. A 45 anni di distanza non solo Star Wars è fra i franchise più proficui e significativi di sempre, ha addirittura dato origine a una religione, riconosciuta tale in più di un Paese (succede negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e pure in Turchia, dove una percentuale piccola ma indefessa della gente si professa adepta del jediismo dai primi anni Duemila).
È quasi impossibile trovare un fenomeno analogo in tutta la storia della produzione culturale umana, non solo cinematografica. Nemmeno la “serie rivale”, Star Trek, avrebbe potuto o potrebbe ambire a tanto, e il perché lo abbiamo raccontato in una puntata ad hoc di AstroWired, il nostro podcast sulla relazione tra fantascienza e spazio.
Un caso unico
No, niente è paragonabile all’effetto di Star Wars sulla gente, o almeno sulla fantasia di tre quarti della gente terrestre. Un effetto, per di più, alimentato e replicato da generazioni diverse, che da quel 25 maggio del 1977 Proseguono a mettersi in coda qualsiasi notizia, film, serie, videogioco, giocattolo, piattaforma digitale o parco a tema Guerre stellari decida di aggiungere alla sua epica.
Un’epica, ça va sans dire, che in cinque decenni scarsi ha generato un’economia da (piccolo) Stato nazione: quando, il 30 ottobre del 2012, Disney acquisì l’impero economico-narrativo di George Lucas spese 4,05 miliardi di dollari. Sebbene la cifra potesse sembrare esagerata, era vero il contrario: fino ad allora il franchise stellare aveva incassato al box office già più di cinque miliardi. Soprattutto, però, il suo indotto complessivo, in particolare grazie al merchandise di fatto inventato da Lucas prima ancora che il termine fosse in uso nell’industria cinematografica, svettava oltre i 22 miliardi di dollari. Non un caso che sei anni dopo l’acquisizione, Disney avesse recuperato l’investimento e stesse già marginalizzandolo: a fine 2018, grazie alle uscite de Il risveglio della Forza, Gli ultimi Jedi e a quelle degli spin-off Rogue One e pure Solo, Topolino aveva incassato 4,8 miliardi solo dalle sale cinematografiche.
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2022-05-25 05:00:00