Comunque vada a finire, tutta la faccenda dietro a Starlink, la luna di miele tra il governo di Giorgia Meloni ed Elon Musk e le telecomunicazioni inchioda clamorosamente la massa, e Fratelli d’Italia in primis (che ha voluto intestarsi le battaglie politiche sulla tecnologia), a una semplice conclusione: dopo due anni e passa al timone, sulla banda larga non sanno che pesci pigliare.
Badate bene. Non sono i primi a trovarsi a definire una questione che sembra il supplizio di Tantalo: ogni volta che sembriamo a buon punto, tac, complice un aggiornamento dei cantieri e si torna indietro. Però il governo dei patrioti, che reclamava la rete unica, ha messo sull’altare la fibra e non ha risparmiato bacchettate agli operatori di telecomunicazioni, da un anno (perché l’abbocco su Starlink non è roba dell’ultimo weekend) corre dietro a Starlink come fosse il santo Graal di internet.
Premessa: prendiamo la “sovranità digitale”, le idee politiche di Musk e mettiamole da parte. Mettiamo da parte anche Iris2, la costellazione made in Europe che per numeri, tempi e tipologia poca concorrenza può fare a Starlink (270 previsti contro i 7.000 già attivi della costellazione di Musk). E anche le dimissioni della numero uno dei servizi segreti italiani, Elisabetta Belloni: una coincidenza, più che una conseguenza. E prendiamo atto di un aspetto. Che Musk non sarà il fornitore unico di telefonia dell’Italia, ma uno dei tanti.
Cosa stiamo comprando?
Questo, tuttavia, non attenua la rilevanza della questione, anzi. Un pezzo della vicenda Starlink riguarda l’ipotesi (di questo parliamo, di un’ipotesi) di usare il satellite per tamponare i ritardi del Piano Italia a 1 Giga, che utilizza 3,65 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per cablare con la fibra ottica aree remote del Paese entro giugno 2026, ma rischia di mancare l’obiettivo. Nonostante siano stati “scontati” alcuni numeri civici da connettere. E nonostante i due vincitori del bando, Open Fiber e Fiber Cop (la società della rete nata dallo scorporo di Tim) dicano di essere in linea con la tabella di marcia dei cantieri.
Non c’è niente di segreto, il governo per bocca del sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti, ha fatto sapere da tempo di valutare l’opzione. Tanto che, secondo Il Sole 24 Ore, è questione di tempo perché esca un bando in Regione Lombardia, di cui come Wired vi avevano dato riscontro a fine novembre, per usare il satellite per connettere alcune aree scoperte dalla banda larga. E Starlink è considerato il candidato privilegiato (vedremo se e come parteciperà).
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di Luca Zorloni www.wired.it 2025-01-07 14:57:00 ,