Prova generale per Marte
Delusione fra le migliaia di persone appassionate che si erano radunate lungo le spiagge del Golfo del Messico sopra cui Starship sarebbe passata per il suo quasi giro intero della Terra che si è riflessa nel tono dei migliaia di commenti della chat a lato della ripresa dal vivo del lancio. Erano su quelle spiagge perché, per prudenza, SpaceX aveva deciso di fargli fare un po’ meno di un intero giro del nostro pianeta, facendolo cascare in mare al largo della Hawai, casomai fosse successo qualcosa.
Nel volo iniziale poi non si proverà neppure il rientro controllato dei due importanti pezzi che compongono l’intero razzo: il booster, 69 metri, con i suoi 33 motori Raptor, nome più da dinosauro da film hollywoodiano che da ingegneria spaziale, e la parte superiore, 50 metri, che è il cargo per uomini e mezzi, che tutti gli addetti aspettano per andare prima sulla Luna e poi, casomai, su Marte, il vero obiettivo dei sogni di Elon Musk, che, occorre dire, finora ha sempre convertito i sogni in progetti e i progetti in realtà.
L’incognita della valvola
E ora che si fa, si sono chiesti tutti. Il pubblico aspetta trepidante perché, comunque la si pensi, un razzo vettore che porta sulla Luna da 100 a 150 tonnellate, contro le 27 dello SLS, Space Launch System, il criticatissimo razzo un poco posticcio di Nasa, fatto con pezzi di recupero dello Space Shuttle, fa molto comodo se vogliamo colonizzare la Luna e popolarla di astronauti entro un decennio o due. La gente di SpaceX invece dovrà in parte dedicarsi a scaricare dal carburante, che deve rimanere a temperature bassissime pena l’esplosione, entrambe le parti del razzo, in parte capire quella valvola perché non ha funzionato a dovere e infine anche capire se tutto il resto è andato veramente al meglio come sembra.
Lo spettacolo è solo rimandato.
Loading…