Dopo dieci anni di esperienza nelle pubbliche relazioni e nel marketing per il mondo della moda, Carlota Ganduxe Icart si era abituata alle laboriose trattative sugli stipendi e alla fastidiosa sensazione che colleghi al suo stesso livello guadagnassero più di lei. Ma poi, nel 2022, è entrata a far parte di SafetyWing, una startup che vende assicurazioni di viaggio ad hoc per i nomadi digitali, i lavoratori a distanza e i viaggiatori abituali. Oltre a vedersi raddoppiare lo stipendio, Icart ha scoperto di incassare esattamente quanto l’amministratore delegato dell’azienda. E il grafico. E il responsabile finanziario. E l’ingegnere del software. Indipendentemente dalla posizione, dallo status, dal ruolo o dall’anzianità, tutti i sessantotto dipendenti a tempo pieno di SafetyWing, che lavorano a distanza sparsi in sessanta paesi (tra cui Indonesia, Thailandia, Canada, Svizzera, Messico, Ungheria e Slovenia), guadagnano la stessa cifra. La società fondata nel 2018 si è ispirata alla politica norvegese sull’uniformità salariale. Gli stipendi sono aumentati notevolmente da quando l’azienda è stata lanciata e, secondo l’amministratore delegato e cofondatore Sondre Rasch, i compensi sono competitivi anche in zone con retribuzioni elevate come la Silicon Valley.
Nonostante il mercato del lavoro a distanza al momento stia attraversando una fase di contrazione, la migrazione di massa dei lavoratori iniziata durante la pandemia di Covid-19 ha indebolito sensibilmente l’argomentazione secondo cui le retribuzioni debbano essere basate sulla posizione geografica dei dipendenti. Gli aumenti estremi del costo della vita a livello globale hanno colpiti i lavoratori a prescindere da dove si trovino. Inoltre, le nuove leggi sulla trasparenza dei salari in Europa e negli Stati Uniti hanno reso i cittadini molto più attenti alle disparità retributive. Secondo una ricerca di Gartner, il 35 % dei manager riferisce che i nuovi assunti sono le persone più pagate nelle loro aziende. In un momento in cui il divario tra la retribuzione degli ad e quelle dei lavoratori è al livello più alto registrato dal 1965, forse è finalmente giunto il momento di adottare una struttura salariale piatta.
I benefici dell’uniformità salariale
Pagare i dipendenti allo stesso modo, indipendentemente dal luogo in cui vivono, è un riflesso dell’odierno mercato del lavoro online: un panorama globale fatto di fornitori e acquirenti che si collegano come se si trovassero nella stessa strada. “Nelle grandi aziende si riscontra un vivace dibattito sugli stipendi fissi a livello geografico e, ovviamente, penso che tutti dovrebbero affrontare la questione – sostiene Rasch –. Spesso si controbatte a questa politica con argomentazioni sul diverso costo della vita, ma, in parole povere, è giusto pagare uno stipendio più basso a chi vive in una zona più povera della città? No“. Per i lavoratori che abitano nel sud del mondo, dove i salari sono pari in media a un quinto di quelli di chi è impiegato del nord del pianeta, i vantaggi di una retribuzione che prescinda dall’area di residenza sono molteplici. Vivendo in Perù, Adrian Salazar ha lavorato per lo più in startup tech che hanno sede negli Stati Uniti e, durante il suo ultimo impiego aveva colleghi a New York che guadagnavano il doppio di lui. “Cercavo costantemente di convincere i miei datori di lavoro che pagarmi come chi veniva dall’Europa o dagli Stati Uniti era una buona idea – ricorda Salazar –. Ho abbandonato la scuola alle superiori, quindi ho sempre avuto la sindrome dell’impostore; il fatto di incassare automaticamente di meno a causa del luogo in cui vivevo non mi ha certo aiutato“.
Dopo essere stato assunto da SafetyWing come responsabile culturale nel 2021, Salazar si è trasferito a Medellin, in Colombia, e dice che incassare quanto i suoi omologhi ha aumentato la sua autostima. Per la graphic designer Abril Carli, il nuovo stipendio ha significato potersi spostare dalla sua città natale in Argentina, dove gli impieghi nel campo del design scarseggiano. “Facevo tre lavori per pagare le bollette e vivere da sola”, racconta Carli, che ora vive ad Andorra. SafetyWing non è l’unica azienda tech a offrire a chi lavora da remoto una retribuzione indipendente dalla posizione geografica: società come Basecamp, Gumroad, Daily, Sourcegraph, HelpScout, RevenueCat e Wildbit hanno smesso di prendere in considerazione la zona di residenza come fattore per determinare lo stipendio, e corrispondono la stessa cifra a tutti i dipendenti che svolgono funzioni uguali.
Sfide e replicabilità
Tuttavia, anche una gerarchia salariale completamente uniformata come quella di SafetyWing deve fare i conti con gli stessi problemi di parità di genere che la maggior parte delle aziende non è riuscita a risolvere. In quasi tutti i paesi, l’equità retributiva tra uomini e donne è un miraggio. Nel Regno Unito, per esempio, il divario di genere nelle retribuzioni è rimasto fermo al 9,4 % dal 2017, con situazioni di scarsa trasparenza che non fanno altro che aggravare la situazione. In passato, Icart ha lavorato nella stessa azienda in cui era impiegato il suo compagno dell’epoca, dove ha scoperto che lui guadagnava più di lei pur essendo allo stesso livello: “Ha avuto il coraggio di chiedere molto di più, anche se lavorava meno di me – dice Icart –. Ma la realtà è che molte non si sentono a proprio agio a chiedere di più, anche se meritano quel tipo di stipendio”. In effetti, ci sono discrepanze nel modo in cui le donne e gli uomini negoziano: le prime temono che una trattativa possa ostacolarne la carriera, mentre gli uomini tendono a trattare anche quando i parametri per la determinazione del salario sono ambigui.
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di Megan Carnegie www.wired.it 2023-06-02 04:50:00 ,