C’è una poltrona che da due mesi il governo Meloni non sa come occupare. Quella ai vertici del Fondo nazionale innovazione, nato per sostenere lo sviluppo di startup sotto l’ombrello di Cassa depositi e prestiti. Nel giro di valzer delle nomine alle grandi partecipate pubbliche è rimasta ancora scoperta una casella tutt’altro che secondaria, perché il fondo, Cdp Venture Capital, foraggiato dalla cassaforte del risparmio postale, ha due miliardi di euro di asset in gestione. Ed è la chiave di volta per dare carburante alle imprese innovative e farle crescere.
Eppure l’esecutivo di destra non è ancora riuscito a cavare dal mazzo le carte con cui sostituire la presidente, Francesca Bria, e l’amministratore delegato, Enrico Resmini. Rimasti al timone in proroga da fine marzo, quando il consiglio d’amministrazione ha approvato il bilancio 2022 che avrebbe dovuto segnare la fine dell’attuale esecutivo.
La situazione:
Lo stallo
Invece, per il momento, Bria, Resmini e i vertici del Fondo nazionale innovazione Proseguono a lavorare, in attesa che il governo sciolga il rebus. E non si limitano all’ordinaria amministrazione. All’inizio di giugno la società ha varato Galaxia, un polo per il trasferimento tecnologico in ambito aerospaziale con una dote di 30 milioni per i prossimi quattro anni. Obiettivi: investire in 30 startup del settore, che stanno sviluppando prototipi o muovendo i primi passi e sono a caccia di soldi per crescere. E per quanto il tandem Bria-Resmini piaccia ai beneficiari dell’operato del Fondo nazionale innovazione, è evidente a tutti che il limbo non può durare in eterno. Perché alla lunga lo stallo sulle nomine potrebbe rallentare le scelte più delicate.
Tanto che Cristina Angelillo, presidente di InnovUp (associazione che rappresenta il mondo dell’innovazione), ha suonato per la seconda volta la campana di allarme per lo stallo nelle nomine di Cdp Venture Capital. “Per un settore che conta ormai 17mila tra startup e pmi innovative, con un fatturato complessivo di 9,5 miliardi di euro solo nel 2022, e in grado di movimentare oltre 2 miliardi di investimenti di capitale di rischio, gli strumenti messi a disposizione da Cdp Venture Capital sono fondamentali per veicolare le risorse necessarie alla crescita di tutta la filiera dell’innovazione nazionale e continuare la rincorsa nella competitività tecnologica avviata con la costituzione di questa organizzazione strategica – dice Angelillo -. Come associazione di rappresentanza di questo settore esprimiamo forte preoccupazione per i ritardi del governo nella nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Cdp Venture Capital e dell’amministratore delegato”.
I soldi del Pnrr
Anche perché il Fondo nazionale innovazione ha il compito di spendere 550 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ed è visto come un interlocutore chiave per colmare i divari tecnologici del Paese. È tra i partner a cui guarda l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza per investire in startup di difesa informatica. Ed è nei radar del sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, per un piano nazionale sull’intelligenza artificiale.
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di Luca Zorloni www.wired.it 2023-06-20 04:50:00 ,