La promessa di semplificare la vita di chi gestisce un’azienda vale il record italiano di raccolta in un round pre-seed (almeno a memoria di chi scrive). Jet Hr ha incassato 4,7 milioni di euro, in un aumento di capitale guidato da Exor Ventures e Italian Founders Fund che sono stati accompagnati da un pool di imprenditori accomunati dal desiderio di ridurre burocrazia e tempo perso. A fondare Jet Hr nomi noti dell’innovazione italiana: Marco Ogliengo, alla sua seconda startup dopo l’exit di Pronto Pro, e Francesco Scalambrino, manager con un passato in Oyster Hr e MotorK. “Ho vissuto la frustrazione tipica di chi fa impresa in Italia: ore e ore dedicate alla burocrazia, ad adempimenti amministrativi e a decifrare requisiti oscuri”, spiega Ogliengo, ad della società, raccontando ciò che l’ha spinto a fondare una startup che si occupa di gestione del personale.
Jet Hr arriva sul mercato con una piattaforma proprietaria software-as-a-service per il calcolo e l’erogazione degli stipendi ai dipendenti, oltre a un pacchetto per digitalizzare l’assunzione di nuovi talenti e gestire le anagrafiche complete dell’organico con un click. Il target è molto ampio, imprese da uno a qualche centinaia di dipendenti, e il canone mensile è differenziato per il numero di cedolini. “È un gestionale del personale che permette di pagare in tre minuti gli stipendi, il cuore della burocrazia aziendale”, sottolinea il co-inventore. Questo avviene perché la piattaforma riceve giorno dopo giorno degli input inviati direttamente dai dipendenti che con una applicazione sul proprio cellulare timbrano il cartellino, indicano giorni di ferie, trasferte, permessi e così via.
“Se siamo bravi e abbiamo un pizzico di fortuna noi potremmo arrivare tra sette anni a pagare lo stipendio a un italiano su cinque – dice Ogliengo -. C’è tanto scontento per il modo macchinoso di gestire gli stipendi e il personale e ci sono le condizioni per raggiungere questo obiettivo, anche perché non c’è una vera alternativa”, aggiunge. “Una volta raggiunto quel primo traguardo avremo tra le mani un’infrastruttura per fare un ulteriore passo avanti e immaginare funzionalità innovative come l’anticipo dello stipendio. Tecnicamente è molto complesso, per la gestione dei cedolini e del fisco, ma sarebbe una soluzione in grado di impattare davvero sulla vita delle persone”, sottolinea il co-inventore di Jet Hr.
Alzare l’asticella
Ogliengo è alla sua seconda startup e non nasconde il desiderio di “alzare il livello dell’ambizione: vediamo una strada chiara e sappiamo che è possibile percorrerla”. Essere al secondo giro, racconta, permette di non ripetere gli stessi errori del passato e di velocizzare alcune passaggi critici che caratterizzano l’avvio di una nuova azienda.
Anche il mondo fuori è cambiato in meno di dieci anni: “La disponibilità del capitale non è quella che c’era quando nel 2015 ho fondato Pronto Pro. Alla mia prima raccolta in Italia c’erano pochi fondi di venture capital e pochissimi business angel. Da second time founder oggi vivo un po’ di rendita, ma le risorse ci sono, i business angel sono diventati dei professionisti ed è cambiato l’atteggiamento dei fondi: se prima rimandavano continuamente l’investimento, ora hanno paura di perdere l’affare e vogliono salire subito a bordo. Siamo diventati un po’ più simili alla Silicon Valley”. Un trend, spiega, che ha permesso a Jet Hr di raccogliere il doppio di quanto aveva previsto a inizio roadshow: “Volevamo la metà, ma visto che c’era molto interesse anziché fare un nuovo round tra pochi mesi abbiamo deciso di avere la benzina sufficiente per i prossimi tre anni e avere l’opportunità di poter spendere di più per attrarre i migliori talenti”.
Perché il desiderio di far carriera nel mondo dell’innovazione è la seconda più lampante differenza rispetto al 2015. “Fare startup è diventato di moda. Se prima per un neo laureato era la terza o quarta scelta, oggi è la prima della lista”. Diverso per le figure più esperte, che Proseguono a muoversi poco o a preferire le grandi aziende: “Non ci sono molti senior executive che hanno fatto esperienza nelle startup, ma per innescare una crescita esponenziale sono fondamentali perché è necessario delegare a dei top manager super forti sui loro verticali e non dover pensare a tutto. In Italia questo non esiste perché non ci sono persone che in determinati ambienti hanno fato i passaggi cruciali da zero a uno e da uno a dieci. Ma l’ecosistema sta crescendo”.
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di Michele Chicco www.wired.it 2023-06-26 10:00:00 ,