“Il mondo vi guarda, comportatevi bene”. O quanto meno non così male, ecco. Monitor frantumati, arbitri inseguiti, spogliatoi spaccati. I Mondiali sono generosi: al pomeriggio ti offrono nel menù un “campione 37enne che manda platealmente l’allenatore proprio lì”, alla sera ti propongono un “doppio gestaccio in salsa svizzero-serba”. E poi, se non sei ancora sazio, vai sui social e continui fin quando ne hai voglia.
Uruguay-Ghana: Valverde, Gimenez e Cavani scatenati
Uruguay-Ghana è stata una vera abbuffata sudamericana. Nel primo tempo rigore contestatissimo per gli africani: Jordan Ayew tira, Rochet para e Federico Valverde, fortissimo centrocampista del Real Madrid, bracca l’arbitro Siebert, esultandogli in faccia. Finita la partita con l’eliminazione dell’Uruguay, a cui sarebbe bastato un gol in più per passare agli ottavi, José Gimenez esplode: colpisce con una gomitata alla schiena un collaboratore del direttore di gara, che insegue fino a raggiungerlo nel tunnel degli spogliatoi. I compagni di squadra provano a trattenerlo, ma il difensore è una furia e urla: “Siete una manica di ladroni! Figli di pu***na!”, tra cento microfoni che lo ascoltano. Ora rischia fino a 15 turni di squalifica, che potrebbe scontare nel suo club, l’Atletico Madrid.
Lì accanto c’è Edinson Cavani, anche lui chiaramente alterato. Prima rimedia un’ammonizione andando a un centimetro dal viso di Siebert, che effettivamente non gli aveva concesso un evidente rigore qualche minuto prima. Poi, rientrando negli spogliatoi, molla un cazzotto al monitor del Var. La struttura crolla, sfiorando gli addetti allo stadio.
Portogallo-Corea del Sud: Ronaldo insulta il ct Fernando Santos
In contemporanea si gioca Portogallo-Corea del Sud. Portoghesi già qualificati, Fernando Santos fa riposare i titolari, da Ruben Dias a Bruno Fernandes, ma Ronaldo no. Lui vuole giocare sempre, anche a 37 anni, e il ct non sa opporsi, come da accuse di stampa e tifosi. La ricompensa? Un bel labiale. L’ormai ex giocatore del Manchester United viene sostituito al 20′ del secondo tempo, dopo una partita mediocre, e rivolgendosi verso la panchina sibila: “Estás com uma pressa do caralho para me tirar, foda-se“. Traduzione: “Hai una f*** fretta di tirarmi fuori, vaf****”. Non solo: finita la gara Ronaldo sostiene che non ce l’aveva con l’allenatore ma con un avversario, che gli metteva fretta per farlo uscire dal campo. E il tecnico si allinea: “È andata proprio così. Tutto perfettamente normale”.
Serbia-Svizzera, la partita dei gestacci
Qualche ora dopo Serbia-Svizzera, sfida ad altissima tensione. Granit Xhaka, capitano della Svizzera di famiglia kosovara, non ha gradito quella bandiera del suo Paese d’origine, ammantata di colori serbi, fotografata nello spogliatoio degli avversari.
Risposta non esattamente raffinata: la mano a tenersi i genitali ostentatamente rivolta a Predrag Rajkovic, portiere di riserva della Serbia. Chiaro riferimento alla fake news secondo cui la moglie del numero uno del Maiorca avrebbe avuto una relazione clandestina con Dusan Vlahovic. Anche lo juventino non ha gradito e lo ha dimostrato quando ha segnato: prima si messo l’indice sulla bocca (“State zitti, smettela di criticarmi”) e poi anche lui ha fatto scivolare la mano laggiù: un gesto condiviso, in una partita di divisioni.
Argentina-Polonia, Zielinski attacca il ct Michniewicz
Il nervosismo serpeggia anche tra chi ha passato il turno, come i polacchi: ma è stato demerito del Messico, che ha vinto “soltanto” 2-1 sull’Arabia Saudita, più che merito di Lewandowski e compagni, rintanati nella loro area a difendere il 2-0 che stavano subendo dall’Argentina. Obiettivo raggiunto ma il come non è decisamente piaciuto a Piotr Zielinski: “Nel mio Napoli il pallone lo teniamo noi, con i nostri giocatori di altissima qualità. Anche nella Polonia c’è qualità, ma finora non l’abbiamo mostrata: lasciamo l’iniziativa agli avversari e non va bene”. Traduzione: “Caro ct Michniewicz, smettila con questo catenaccio, sennò non andiamo da nessuna parte”.
Le faide nello spogliatoio del Belgio
Al confronto ne escono come signori i belgi, che hanno sbrigato i loro litigi nello spogliatoio: Vertonghen, Eden Hazard e De Bruyne pronti a venire alle mani, Lukaku che fa da paciere, lo stesso De Bruyne e Courtois – ex migliori amici – che non si parlano da dieci anni, da quando la fidanzata del centrocampista, Caroline Lijnen, lo tradì col portiere. Tutto smentibile, nonostante le voci di dentro. Tutto ovviamente smentito.