Sebbene siano consapevoli che le coste degli Stati Uniti stanno sprofondando, gli scienziati non hanno avuto a disposizione molti dati per mostrare le differenze locali nei tassi di subsidenza. Il fenomeno cambia in modo significativo anche su brevi distanze, a causa delle variazioni della geologia sottostante e delle vicine attività umane. Per la loro ultima ricerca, Shirzaei e l’autore principale dello studio Leonard Ohenhen hanno utilizzato i dati di un satellite altamente sensibile che ha inviato segnali radar verso la Terra, analizzando poi il rimbalzo per determinare la deformazione costiera. L’analisi ha interessato gli anni tra il 2007 e il 2020, lungo 3.500 chilometri di costa atlantica.
I ricercatori hanno registrato una subsidenza particolarmente intensa nelle aree agricole, dove le acque sotterranee vengono estratte per alimentare le colture, a loro volta più vulnerabili alle inondazioni man mano che l’altitudine diminuisce. Hanno anche scoperto che nella maggior parte delle città costiere dell’Atlantico, tra cui Boston e New York, la subsidenza supera i 3 millimetri all’anno. L’abbassamento dell’altitudine destabilizza le infrastrutture in superficie, come edifici e strade, oltre a tubi e cavi interrati.
“Tre millimetri all’anno sembrano davvero pochi” dice Ohenhen, aggiungendo però che quello che conta davvero è “l’effetto cumulativo dello sprofondamento che si verificherà nel corso degli anni”. Secondo le sue previsioni la situazione potrebbe peggiorare: “La costa orientale è una delle aree a più rapida crescita degli Stati Uniti in termini di gente. Quando c’è più gente, significa che le persone useranno più acqua e aumenterà la velocità con cui la terra sta sprofondando”.
L’importanza delle zone umide
Lungo la east coast, gli esseri umani stanno anche distruggendo le zone umide che mitigano l’innalzamento del livello del mare per poterci costruire sopra. Le zone umide assorbono le mareggiate, impedendo all’acqua del mare di raggiungere l’entroterra. Con l’innalzamento e l’abbassamento naturale del livello del mare avvenuto nel corso dei millenni, queste aree si sono spostate verso l’entroterra: “Ma ora abbiamo posto un freno con la costruzione […] di edifici e le zone umide non possono più migrare verso terra”, spiega Ohenhen.
L’uomo non fa che peggiorare le cose costruendo argini lungo i fiumi, impedendo così ai sedimenti di defluire verso la costa e aumentare così l’elevazione alle zone umide intorno ai delta. Al contrario, questi ecosistemi Proseguono a sprofondare.
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di Matt Simon www.wired.it 2023-05-01 04:10:00 ,