Stavano rifondando il clan dei casalesi, 13 arresti di Ps e CC – Campania



Estorsioni “vecchio stampo” per gli “amici di casale”


(ANSA) – NAPOLI, 07 LUG – Stavano riorganizzando il clan dei
Casalesi le 13 persone arrestate oggi dai Carabinieri e dalla
Polizia di Stato di Caserta nell’ambito di una rapidissima
indagine coordinata dalla DDA di Napoli che nell’arco di meno di
6 mesi (da novembre 2020 allo scorso maggio) ha documentato il
ritorno tra il Casertano e il Napoletano dei vecchi cliché
estorsivi della mafia casertana, una volta gestita dalle fazioni
Schiavone, Zagaria, Bidognetti e Iovine.
   
Tra i destinatari delle misure cautelari figurano due vecchie
conoscenze dei pm antimafia ai quali viene contesto il ruolo di
organizzatori e promotori dei gruppo malavitosi: Oreste Reccia e
Vincenzo Ucciero. Entrambi subito dopo la scarcerazione per fine
pena hanno rimesso in moto un meccanismo mafioso datato ma pur
sempre efficace fatto di intimidazioni e pestaggi a scopo
estorsivo ai danni di imprenditori e commercianti ai quali
veniva imposto il pizzo evocando “gli amici di Casale”.
   
Gli inquirenti sono riusciti ad agire rapidamente grazie alle
novità introdotte sulle intercettazioni e soprattutto grazie a
un controllo del territorio che in tutti questi anni non ha
conosciuto sosta.
   
I pm (Graziella Arlomede e Francesco Raffaele e Maurizio
Giordano) contestano agli indagati diverse estorsioni aggravate
dal metodo mafioso, perpetrate con lo scopo di agevolare una
organizzazione mafiosa.
   
I territori in cui si stava rifacendo forte la pressione mafiosa
armata sono quelli originari: Aversa, San Cipriano, san
Marcellino, Giugliano in Campania a villa Literno.
   
Carabinieri e Polizia hanno sequestrato delle armi che Ucciero e
Reccia hanno tirato fuori per riorganizzare a livello militare i
gruppi: si tratta di diverse pistole ma anche di un kalashnikov
e del relativo munizionamento.
   
Nessuna delle vittime, alle quali venivano imposti ratei tra
1000 e 1500 euro, ha avuto il coraggio di denunciare le
estorsioni. Anzi. Davanti agli gli investigatori che li hanno
convocati per metterli davanti ai risultati delle indagini, non
hanno nascosto il loro terrore per eventuali ritorsioni. (ANSA).
   

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