l’intervista
Mezzogiorno, 24 agosto 2022 – 07:48
La candidata di Azione finita nel mirino per i suoi post a favore del presidente russo e di Orsini: «Calenda non mi ha chiamata, io sono ancora candidata»
di Piero Rossano
Si definisce «basita» per le accuse di essere «filo-Putin» e per il polverone suscitato intorno alla sua candidatura, «stupefatta» dalle strumentalizzazioni «prima dei social e poi degli organi di informazione» intorno ad alcune posizioni espresse in passato e oggi «volutamente decontestualizzate per colpirmi» ma, di certo, non doma davanti «all’imposizione del pensiero unico che schiaccia tutto e tutti». Stefania Modestino, 64 anni, docente di materie letterarie al liceo scientifico Diaz di Caserta e ora anche capolista al Senato per lo schieramento Azione-Italia Viva in Campania 2, nel giro di pochissime ore — quante ne sono trascorse dalla presentazione delle liste ai primissimi commenti seguiti all’ufficializzazione dei nomi — si è ritrovata catapultata in un tritacarne di polemiche e finanche invettive (sempre social) nei suoi confronti che ne hanno messo seriamente a rischio l’impegno politico assunto in vista del 25 settembre. Tutta «colpa» di una serie di giudizi e commenti postati nei mesi e persino negli anni scorsi sul suo profilo di Facebook tanto in materia di politica italiana quanto di politica estera. «Qualcuno mi ha preso di mira non appena ho dato notizia dell’ufficialità della mia candidatura», dice convinta al telefono dalla sua dimora estiva di Rivisondoli. Lunedì sera, quand’erano le 20.30, a liste presentate ha annunciato: «La politica è inciampata stranamente nella normalità», in riferimento al suo coinvolgimento «come donna libera, espressione della società civile». E da lì in poi, e per tutta la notte, i social si sono scatenati.
Chi può essere stato secondo lei a imbeccarli? Perché la sua candidatura dà fastidio?
«Credo che sia frutto di qualche segnalazione ad alcuni organi di stampa di esponenti politici del territorio. A chi mi riferisco? Magari ad esponenti del Pd o anche dei 5 Stelle. Mi vanto di aver espresso sempre, in ogni occasione e senza alcuna riserva, il mio pensiero di persona libera su tutto e su tutti».
Al punto da essere tacciata di sostenere Putin? Di aver condiviso le posizioni del professor Alessandro Orsini, a sua volta attaccato per non aver preso le distanze dalla politica di Mosca?
«Io non mi sono schierata mai dalla parte di Orsini, così come da quella della professoressa Donatella Di Cesare. Penso però che non si possa dire ad uno storico: tu non puoi sostenere certe cose. Mi reputo una persona moderata ma se devo fare un ragionamento di metodo devo dire che condivido le posizioni tanto dell’uno quanto dell’altra. Poi, se si entra nel merito delle singole vicende, allora ci si attrezza, ci si prepara a dovere e si entra nel confronto. Ma demonizzare tutto e tutti in nome dell’assuefazione al pensiero unico è una cosa che non accetto e alla quale non mi piegherò mai».
Un’altra accusa che le è stata mossa è quella che lei, con l’etichetta di anti-renziana, ora scende in campo nella sua stessa coalizione.
«Lo faccio nonostante la grande antipatia nutrita nei suoi confronti e mai nascosta. Ma si tratta di fatti che risalgono al 2015, così come i post finiti sotto accusa. Io ero contro la Buona Scuola. Un episodio oggi derubricato, sono cambiati gli scenari».
Cosa pensa di Renzi oggi?
«Se ci si guarda intorno, lui e Carlo Calenda sono i personaggi politici più lucidi. Lo hanno dimostrato anche con la scelta delle candidature».
Le sue posizioni hanno però messo in imbarazzo Calenda. L’ha chiamata?
«Non lo ha fatto e non l’ho fatto io».
Farebbe un passo indietro a questo punto?
«No, io non mollo a meno che non sia lui a chiedermelo. In tal caso l’avremmo data vinta a quanti hanno macchinato contro di me».
E torniamo al punto nodale: che ritorno ne avrebbero?
«Hanno trovato un modo per mettere in cattiva luce, massacrare il Terzo polo in un territorio dove va assai forte nei sondaggi».
Da cosa o da chi si è lasciata convincere quando ha accettato di misurarsi con il voto?
«Calenda è una persona seria, affidabile. Io lo avrei sostenuto a prescindere. Pensi che quand’era candidato a Roma i miei due figli, che vivono nella capitale (Paolo e Luigi Maria, entrambi ingegneri, ndr ) lo hanno appoggiato nella corsa al Campidoglio».
Cosa le resta di tutta questa bufera?
«La consapevolezza, purtroppo, che la società liquida ha inghiottito il mondo reale, che il metaverso abbia preso il sopravvento sulla vita. C’è chi si nasconde dietro i social senza consapevolezza e covando violenza e questo è il fallimento della società».
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24 agosto 2022 | 07:48
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