Stefano Tacconi, ex portiere di Juventus, Avellino, Genoa e della Nazionale, è in condizioni gravi, ricoverato in Neurochirurgia al Santi Antonio e Biagio di Alessandria per ischemia. Tacconi 64 anni, si è sentito male mentre si trovava all’edizione 2022 delle “Giornate delle Figurine”, al Michelerio di Asti. Dopo aver presenziato ad una cena nella serata di venerdì, nella mattinata di oggi aveva annunciato un ritardo avvertendo un forte mal di testa. Dopo il malore e l’arrivo all’ospedale di Asti, è stato disposto il trasferimento ad Alessandria. “Riprenditi Papi, sei un leone, vincerai anche questa battaglia”. E’ un frame della story postata, sul proprio account di Instagram, dal figlio Andrea, condito un’emoticon con le mani giunte.
Tacconi è una bandiera dei tifosi della Juventus, essendo tra l’altro detentore di un primato: è infatti l’unico portiere che è riuscito ad aggiudicarsi tutte le competizioni Uefa con i bianconeri: Coppa dei Campioni all’Heysel con il Liverpool nel 1985, Coppa delle Coppe a Basilea contro il Porto nel 1984, Coppa Uefa nel 1990 nelladoppia finale con la Fiorentina.
Negli ultimi mesi Tacconi è andato un paio volte negli studi Mediaset, intervistato da Barbara D’Urso. A metà febbraio, nella prima occasione, alcune dichiarazioni avevano preoccupato: “Non so quanto mi resta da vivere. Un anno e mezzo fa mi sono operato alla schiena, con due vertebre fratturate. Ho rischiato di rimanere sulla sedia a rotelle. Ho quattro figli e ho sempre pensato alla mia famiglia, adesso voglio riprendermi un po’ di vita e andare ad allenare un anno in Cina. Mia moglie ha minacciato di divorziare se parto. Io, però, ho deciso”. Era presente in studio anche la consorte, Laura Speranza, che aveva confermato tutti i suoi dubbi: “Anche i miei figli hanno tutto qui, la scuola e gli sport. Lui vorrebbe portare via tutta la famiglia con sé. Non fai avanti e indietro tutti i weekend dalla Cina. Non è semplice”.
Un mese più tardi, a metà marzo, era parso leggermente più ottimista: “Il professore purtroppo mi ha detto che dovevo operarmi, o rischiavo la sedia a rotelle. Ora sono abbastanza dritto, non potevo fare più le scale o portare i pesi. Con tutto quello che mi sta succedendo, e il lockdown, ho sacrificato la mia vita per dedicarmi alla famiglia, vorrei prendere i miei spazi. Vorrei andare due anni in Cina, per lavoro e non solo”. Adesso, invece, si trova alle prese con la lotta per sopravvivere