“Il punto fondamentale è che il modo in cui si legifera su questo tema – e il modo in cui queste valutazioni molto soggettive vengono consentite – rappresenta solo un mezzo per perpetuare questa idea molto bianca, ricca, abilista e cisgender di chi dovrebbe avere figli“, aggiunge Hintz.
Un angolo di internet in cui le persone interessate alla procedura possono trovare consigli e suggerimenti è la comunità r/childfree su Reddit. Il subreddit contiene cartelle con informazioni approfondite su come richiedere la procedura, un elenco di medici che la eseguono, oltre a moduli per il consenso e documenti con le ragioni per cui si desidera sottoporsi alla pratica che le donne possono presentare al proprio medico.
Un’altra conseguenza del divieto di aborto
Oltre all’aumento delle richieste di forme permanenti di sterilizzazione, l’annullamento di Roe v. Wade ha già provocato un crescita del numero di persone interessate a metodi contraccettivi più duraturi ma non permanenti, come le spirali intrauterine (Iud). Tuttavia, l’idea stessa che gli strumenti di contraccezione, permanenti o meno, possano sostituire l’accesso all’aborto è intrinsecamente sbagliata, sostiene Krystale Littlejohn, assistente alla cattedra di sociologia della University of Oregon. Nonostante la maggior parte ricorra a forme di contraccezione, una donna su quattro è comunque destinata ad abortire nel corso della sua vita. Per questo motivo la retorica secondo cui “basta chiudere le tube” o “basta usare una spirale“, emersa sulla scia della sentenza della Corte Suprema, non aiuta, aggiunge Littlejohn.
Ricorrere a queste forme di contraccezione, inoltre, non rappresenta una decisione banale dal punto di vista medico: tra le conseguenze dell’impianto di una spirale intrauterina, per esempio, ci sono un aumento del flusso e dei dolori mestruali e una procedura di impianto potenzialmente dolorosa, spesso eseguita senza antidolorofici. La chiusura delle tube richiede una procedura chirurgica invasiva e, come ogni intervento chirurgico, può portare a complicazioni.
Il consiglio di usare metodi anticoncezionali, insomma, può essere visto come un’altra forma di controllo sul corpo delle donne, spiega Littlejohn: “Quando le persone suggeriscono alle loro amiche o ai loro cari di assumere un anticoncezionale a lunga durata, credono di aiutarli, ma in realtà stanno violando il loro diritto umano all’autonomia del corpo“, prosegue Littlejohn. La fine di Roe v. Wade non si limiterà a costringere le donne a partorire, ma le obbligherà anche a usare forme di contraccezione ad azione prolungata o permanente.
Una donna che vive in una zona degli Stati Uniti in cui l’aborto è vietato potrebbe sentirsi costretta a richiedere una forma di contraccezione a lungo termine o a farsi chiudere le tube, il che equivarrebbe a un’imposizione della contraccezione. “Non è questa la soluzione in questo momento – spiega Littlejohn –; credo sia davvero importante non cercare di combattere l’ingiustizia riproduttiva con la coercizione riproduttiva“.
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di Grace Browne www.wired.it 2022-07-07 17:00:00 ,