David Goddard
Stonehenge e il Sole
Due heel stones facevano da ingresso nel fossato verso il circolo di pietre. Oggi ne resta una sola, ma possiamo immaginarlo come un cancello. Dallo spazio tra le heel stone, il giorno del Solstizio d’estate, si vede il Sole immettersi tra i trilithon di Stonehenge, ma in realtà l’allineamento più sensato sembra essere quello del momento opposto dell’anno. Trovandosi dentro al monumento, il giorno del Solstizio d’inverno il Sole sorgendo illumina la altar stone: si può così celebrare l’inizio di un nuovo periodo di rinascita per il Sole, che da quel giorno in poi continuerà ad allungare le giornate per la seguente metà dell’anno. A incuriosire però sono proprio le quattro station stones, che formano un rettangolo, un allegorico tratto di strada verso il vicino fiume Avon. I lati corti del rettangolo formato da queste pietre sono infatti orientati verso il punto di alba e tramonto del Sole nei giorni dei solstizi. I lati lunghi, invece, potrebbero essere associati ai moti lunari.
Ernst Haas/Getty Images
E la Luna?
I solstizi sono i momenti in cui il Sole arriva più in alto o più in basso sull’orizzonte nel corso di un anno. Per lo stesso motivo, quando arriva più in alto (solstizio d’estate), sorge più a est possibile e tramonta più a ovest possibile, mentre quando arriva più in basso (solstizio d’inverno), sorge e tramonta più verso sud possibile. Lo stesso vale per la Luna, che nel corso dei suoi moti in cielo raggiunge i cosiddetti lunastizi, i momenti in cui il nostro satellite raggiunge il massimo valore di inclinazione rispetto all’equatore celeste e sorge il più possibile a sud-est. Ebbene, è ipotesi dello scorso secolo che i due lati lunghi delle station stones potrebbero rivolgere verso i punti in cui la Luna sorge e tramonta il giorno del lunastizio maggiore, quello più estremo.
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di Luca Nardi www.wired.it 2024-12-26 05:30:00 ,