La Chiesa dovrebbe negare i sacramenti ai camorristi. È la richiesta del procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, al convegno organizzato dall’arcivescovo Domenico Battipaglia alla Facoltà Teologica Meridionale sulla camorra. Riello ha rilanciato, tra qualche dissenso, la polemica sui “Don Abbondio dei quali non abbiamo bisogno” a proposito dei due quadretti donati dal boss Nuvoletta ad una parrocchia di Marano (Napoli). “Le chiacchiere sulla camorra hanno stancato – ha detto- i Don Abbondio ci sono e quello che stava a Marano certamente lo era. Ha tollerato per 30 anni la presenza in chiesa dei quadri donati da Nuvoletta”. “Come ci sono stati i Falcone ed i Borsellino- ha proseguito il Pg – ci sono stati i Don Puglisi ed i Don Diana, ma non dobbiamo nasconderci dietro di loro” ha concluso.
Melillo: pandemia e guerra fattori di espansione del crimine,
“La pandemia e la guerra compongono un quadro a tinte ancora più fosche e sono fattori di espansione per le reti criminali”. Così il procuratore di Napoli Giovanni Melillo, intervenuto al convegno della Chiesa partenopea sulla camorra, alla Facoltà Teologica meridionale. La distribuzione a temporale dei contributi del Pnrr – per Melillo – rafforzerebbe “blocchi sociali che adottano regole di convivenza molto lontane da quelle dello Stato” . “Anche per I bonus edilizi – ha detto il procuratore – ci sarebbe voluta una griglia selettiva in grado di prevenire gli abusi che stanno falcidiando la distribuzione di quelle risorse”. Melillo ha descritto la “compattezza” dei due cartelli camorristici dell’ “Alleanza di Secondigliano” e dei Mazzarella. ” Nel primo – ha rilevato – in 30 anni non c’è stata alcuna rottura, e neanche un collaboratore di giustizia “
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2022-03-25 13:14:07 ,