La circostanza è emersa dalle indagini sulla morte della giovane operaia trevigiana avvenuta il 14 novembre scorso durante il suo turno di lavoro nella fabbrica per l’imballaggio e la commercializzazione di surgelati a Pieve di Soligo.
La 26enne Anila Grishaj aveva appena riparato il nuovo macchinario, costato oltre un milione di euro, quando il robot è ripartito e l’ha colpita, incastrandola senza lasciarle scampo. È quanto emerso dalle indagini sulla morte della giovane operaia trevigiana, avvenuta il 14 novembre scorso durante il suo turno di lavoro nella fabbrica per l’imballaggio e la commercializzazione di surgelati a Pieve di Soligo.
Per la morte sul lavoro di Anila Grishaj, la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo che vede indagati al momento un collega e sottoposto della giovane caporeparto, che stava lavorando proprio sul macchinario per imballaggi, e il titolare della ditta in cui si è consumata la tragedia.
Le indagini ovviamente si stanno concentrando su due aspetti specifici: su chi abbia riattivato il macchinario che ha stritolato la vittima e sulle misure di sicurezza del robot, una apparecchiatura definita di ultima generazione, costata un milione di euro alla ditta e in funzione solo da pochi mesi. La dinamica dei fatti resta ancora tutta da ricostruire e molto dipenderà dai risultati della perizia sul macchinario ordinata dalla Procura e ora in corso alla presenza dei periti di parte.
L’ipotesi prevalente per ora è quella che il collega 23enne di Anila Grishaj abbia erroneamente riattivato il macchinario mentre lei era ancora dentro dopo averlo sistemato a seguito di un blocco del sistema. Il giovane dal suo canto ha raccontato che sarebbe stata la 26enne a dargli il via libera alla riaccensione del macchinario.
Stando al suo racconto, quel giorno l’imballatrice sarebbe andata in blocco, attivando gli allarmi. A questo punto lui avrebbe chiamato la superiore, Anila Grishaj, per risolvere il problema. La ragazza quindi sarebbe subito intervenuta, armeggiando all’interno del macchinario dove pare fosse rimasto incastrato un imballaggio di cartone.
A questo punto la tragedia. Il 23enne avrebbe azionato la macchina che poi ha colpito e stritolato Anila Grishaj. Su chi abbia dato l’ok resta tutto da chiarire così come restano da chiarire se siano scattate le misure di sicurezza previste dal macchinario i cui sensori evidentemente non hanno percepito la presenza di una persona al suo interno.
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di Antonio Palma
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2023-12-15 10:38:07 ,