Sturaro va in C al Catania: aveva giocato l’ultima dell’Italia di Conte e una finale di Champions con Allegri – Calcio

Sturaro va in C al Catania: aveva giocato l’ultima dell’Italia di Conte e una finale di Champions con Allegri – Calcio



Dalla finale di Champions con la Juventus alla serie C con il Catania. Stefano Sturaro che da ragazzo era riuscito a compiere in pochi anni il grande salto dalla D alla A passando dalla Sanremese al Modena per poi finire al Genoa prima di essere prelevato, a 21 anni, dalla Juventus, sta completando un’amara parabola discendente. A quasi 31 primavere, dopo aver chiuso senza brillare la parentesi di pochi mesi nel campionato turco con il Fatih Karagumruk, l’ex centrocampista bianconero ha deciso di ripartire dalla C, seppur in una piazza importante, per ritrovare stimoli che, probabilmente, ha smarrito.

Il periodo d’oro con la Juve e l’amaro Europeo con l’Italia nel 2016

E’ triste constatare come Sturaro negli ultimi 6 anni si sia involuto dopo aver toccato le stelle. Per lui la strada verso un futuro luminoso sembrava spianata. Lo credeva fortemente anche la Juventus che, non a caso, investì 9 milioni nel 2014 per strapparlo al Genoa. In bianconero, sotto la guida di Allegri, il sanremese ha vissuto i momenti più felici della sua carriera: 90 presenze e 3 gol, 4 scudetti, 4 coppe Italia e una Supercoppa messe in bacheca, la presenza nella sfortunata finale persa contro il Barcellona. Il suo dinamismo e la buona propensione a far bene entrambe le fasi erano piaciute anche al ct della nazionale Antonio Conte che, dopo averlo convocato per la prima volta nel 2014, a 21 anni, decise di inserirlo nel gruppo che partecipò a Euro 2016: una piccola apparizione nella sfida con la Svezia poi la presenze da titolare nelle amare sfide con l’Irlanda (0-1) e nella sfida a eliminazione diretta, nei quarti, con la Germania, in cui l’Italia finì per essere eliminata ai rigori.

Una parabola che ha iniziato la sua discesa dal 2018, complici gli infortuni

La carriera di Sturaro, complici anche gli infortuni, ha iniziato la sua parabola discendente nell’estate 2018 quando la Juventus, dopo il ridotto minutaggio nell’annata precedente, decise di darlo in prestito allo Sporting Lisbona. Un infortunio al tallone gli impedì di collezionare una sola presenza con i lusitani. Tanto che alla fine, dopo 7 mesi di calvario, venne girato al Genoa dove fece ritorno dopo 4 anni. Con i rossoblù, per cui non ha mai negato di aver sempre fatto il tifo, fece un secondo esordio da sogno, segnando proprio la rete iniziale contro la Juventus. Appena acquistato dal Grifone a titolo definitivo per 18 milioni, venne fermato da un nuovo infortunio, stavolta al legamento crociato anteriore del ginocchio destro, che lo costrinse ad altri 7 mesi di stop. Malgrado un altro brillante rientro con gol, alla Spal, non trovò mai la continuità di rendimento, complici varie noie muscolari.

Gioie e dolori con il Genoa: una retrocessione, una promozione e un altro ko

Dopo aver racimolato appena 25 presenze nell’arco di una stagione e mezza, il Genoa lo diede via al Verona nel mercato di gennaio 2021 con la formula del prestito con diritto di riscatto a 10 milioni. Seppur con sole 10 apparizioni, diede una mano per la salvezza degli scaligeri che, però, decisero di ridarlo indietro al club ligure. Con il Genoa ritrovò una continuità di rendimento (25 partite) ma le sue prestazioni non servirono ai rossoblù per evitare la retrocessione. Un nuovo problema al tendine lo costrinse a sottoporsi a un altro intervento chirurgico nell’estate del 2022. Confermato in B e nominato capitano, Sturaro fece il suo rientro in campo dopo 5 mesi dando il suo contributo all’immediato ritorno della squadra in Serie A.

Dopo l’amara parentesi in Turchia, la voglia di rilancio con il Catania

Malgrado ciò, a giugno non ha trovato l’accordo con la società per il rinnovo di contratto ed è rimasto svincolato. Lo scorso agosto lo ha ingaggiato il Fatih Karagumruk. Con i turchi, complici altri guai fisici, non è mai sbocciato l’amore. Tanto da separarsi dopo appena 5 mesi in cui ha racimolato appena 386’ in 12 partite (una media di 32’ a gara). Ora ecco il Catania che, infortuni permettendo, rappresenta, probabilmente, l’ultima possibilità per provare a rimettersi in vetrina: in Sicilia, dove riabbraccerà il suo ex compagno ‘Ciccio’ Lodi, divenuto brand ambassador del club, avrà il compito, con la sua esperienza, di prendere per mano una squadra che veleggia a metà classifica e punta almeno a centrare un posto nei playoff. La strada per la B è impervia ma, dopotutto, sognare non costa nulla.



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