La raccolta fondi lanciata il 9 giugno dall’Associazione Luca Coscioni per aiutare “Mario”, il 44enne marchigiano da 12 anni tetraplegico a causa di un incidente che vuole accedere al suicidio assistito, ha raggiunto i 5.000 euro in sole tre ore e dopo un giorno ha superato i 16.000 euro, più del triplo della cifra necessaria di partenza per poter pagare farmaci e macchinari per dar seguito alle volontà.
“Le donazioni Proseguono ad aumentare, ringraziamo anche noi tutti coloro stanno contribuendo: ogni risorsa aggiuntiva sarà utilizzata per le altre iniziative volte a promuovere l’eutanasia legale e il rispetto dei diritti sul fine vita in Italia, comprese le necessità di tutti i casi futuri che chiederanno il supporto dell’Associazione Luca Coscioni e del suo team dei legali – hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni –. A partire da Antonio, che come Fabio Ridolfi, è costretto a un’attesa infinita per conoscere il parere del Comitato etico dell’Asur Marche sull’idoneità per il suicidio assistito, ma le donazioni saranno utili anche al potenziamento del servizio gratuito “Numero Bianco sul fine vita”, offerto dall’Associazione Luca Coscioni che ha lo scopo di garantire ai cittadini informazioni altrimenti indisponibili data l’assenza di campagne di comunicazione istituzionali”.
Mario ha dovuto attendere 15 mesi prima che le sue volontà venissero finalmente rispettate, in un percorso che ha richiesto denunce, ordinanze, diffide e perfino l’intervento del ministero della Salute, per superare l’ostruzionismo dell’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) e della regione Marche. Alla fine, dopo aver ricevuto il parere positivo del Comitato etico, lo scorso febbraio l’Asur ha indicato sia il farmaco che le modalità di somministrazione con cui Mario potrà assumerlo. Tuttavia, a quel punto, sono subentrati nuovi problemi.
lo Stato, in mancanza di una legge che regoli la procedura, non si fa carico dei costi dell’assistenza al suicidio. Non eroga il farmaco, non fornisce la strumentazione idonea e non indica il medico. Così Mario, ed eventualmente le altre persone che riusciranno a superare tutti gli ostacoli amministrativi per arrivare a questo punto, dovranno sostenere una spesa di circa 5mila euro, tra cui oltre 4mila per acquistare lo strumento per l’auto-somministrazione per effettuare l’infusione endovenosa del farmaco. Per questo, l’Associazione Luca Coscioni, che ha già dato assistenza legale a Mario durante tutto questo percorso, ha lanciato una raccolta fondi per aiutarlo a sostenere le spese necessarie.
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di Redazione www.wired.it 2022-06-10 14:18:53 ,